Irriducibile by Stuart G. Yates

Irriducibile by Stuart G. Yates

autore:Stuart G. Yates
La lingua: ita
Format: epub
editore: Next Chapter
pubblicato: 2018-04-25T00:00:00+00:00


Diciassette

Una colonna malandata di oltre quaranta uomini si trascinava attraverso la prateria, le staffette in prima linea. Al centro della carovana v’erano quattro carri coperti, e il clangore di padelle ed utensili da cucina rimbombava per tutta la pianura, segnalando il loro arrivo. Mason, disteso lungo il crinale della collina, rifletteva su come avrebbe dovuto comportarsi, mentre la carovana procedeva lentamente.

Si mise supino e lanciò uno sguardo al proprio carro. Al posto di guida c’era Newhart, le spalle tutte incurvate, lungi dall’essere l’uomo era un tempo. Nel vedere il compagno avvicinarsi alzò leggermente la testa.

“Non sono soldati, ma ce ne sono abbastanza per presumere sarebbe una battaglia dura”.

Newhart inarcò le sopracciglia; “Indiani?”

“No. Non sono sicuro di chi siano, non sembrano normali coloni. Sono soprattutto uomini, armati, ho visto i loro fucili. Ci sono anche delle donne fra loro, ma non molte, e nessun segno di bambini, quindi penso sia una specie di milizia”.

“Milizia? E che diavolo vorrebbe dire?”

“Come una specie di esercito privato, ecco. A giudicare da tutte quelle armi è evidente che si stanno preparando a combattere”.

“Cosa pensi dovremmo fare?”

Mason fece spallucce e si grattò il mento irsuto. “Non ne ho idea. Potremmo andare nella direzione opposta, fare provviste, e ci serve acqua. L’acqua ci serve più di qualunque altra cosa, penso manchino ancora uno o due giorni prima che crepiamo.”

“Oh beh, questa sì che è una bella immagine”. Newhart distolse lo sguardo e affondò la faccia tra le mani. “Non saremmo dovuto venire qui, Mason. Diavolo, avremmo dovuto rimanere alla miniera, lavorare sodo, far partire l’attività. Dio onnipotente, non avremmo mai dovuto farci coinvolgere da quelle canaglie, ladri e assassini!”. Nel proferire quelle parole diede un pugno sulle assi di legno che costituivano il sedile del guidatore. “Siamo stati puniti, ecco cos’è successo, puniti per tutte le brutte cose che abbiamo fatto”.

“Basta con queste cazzo di lamentele. Non ci stanno punendo, né Dio, né il diavolo, né cose di questo genere. Siamo qui perché siamo qui, non c’è altro da aggiungere. Non avevamo altra scelta, Newhart, nessuna. Non c’è mai stato oro alla miniera, cazzo”.

“Non potevamo saperlo”.

“Siamo rimasti anche troppo a lungo, questa è la verità, e adesso siamo qui. Non c’è ragione di frignare per ciò che sarebbe potuto essere. Abbiamo agito a modo nostro e agiremo così anche adesso, quindi dobbiamo unirci a loro”, esclamò indicando la carovana col pollice.

“Unirci a loro? Sei pazzo? Milizia hai detto, un esercito privato, hai detto! Che cosa facciamo se la legge è dalla loro parte, Mason, che facciamo se c’è uno sceriffo federale di loro? Che facciamo se ci riconoscono e ci impiccano all’albero più vicino?”

“Qui non ci sono alberi”.

Il viso di Newhart avvampò per la rabbia. “Lo sai che intendo, cazzo! Buon Dio, Mason, ci stai condannando a morte”.

“Beh, se rimanessimo qui o cavalcassimo nella direzione opposta alla loro sarebbe come scavarci la fossa da soli. Non so se hai capito, ma non abbiamo più provviste! Dobbiamo fare ciò che dobbiamo fare, ossia unirci a loro”.

“E se ci riconoscessero? Con tutto ciò che abbiamo fatto saremo ricercati in tutta la Frontiera, cazzo”.



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