Islam by Carole Hillenbrand

Islam by Carole Hillenbrand

autore:Carole Hillenbrand [Hillenbrand, Carole]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858424346
editore: Einaudi


Capitolo settimo

Il sufismo

Per quelli che hanno fede certa ci sono segni sulla terra e anche nelle vostre persone, non vedete?

Corano 51:20-21.

L’islam ha dato al mondo mistici non meno che l’induismo e il cristianesimo.

GANDHI1.

Il sufismo è la dimensione intima e mistica dell’islam. È sempre difficile trovare una definizione completamente soddisfacente di misticismo; chiunque tenti di farlo incontra l’insuperabile problema presentato dalla natura dell’esperienza mistica stessa, che è personale, diretta e indescrivibile. È possibile comunicarla solo in termini profondamente simbolici; come dice un proverbio arabo: «la metafora è un ponte verso la realtà suprema». Il misticismo è stato di solito pensato in due modi principali: esteriormente, come il sentiero o la scala dell’anima umana mentre s’innalza sempre piú verso Dio; e interiormente, come la ricerca all’interno del proprio cuore per trovarvi Dio. Queste due rappresentazioni simboliche sono, naturalmente, strettamente correlate, ed esprimono solo in parte e non adeguatamente le piú profonde realtà spirituali, che non possono essere colte in un linguaggio umano.

Tutte le maggiori fedi al mondo hanno avuto figure celebri che hanno avuto esperienza di un contatto diretto e intimo con Dio, l’Unico, il trascendente, o qualsiasi altro nome possa essere dato alla realtà suprema2. E le descrizioni dei mistici delle differenti religioni presentano alcune analogie. Tuttavia ci sono anche evidenti differenze, poiché le esperienze mistiche sono integrate nelle singole tradizioni religiose che hanno propri rituali, ideali e sistemi etici. L’islam, la cui tradizione mistica è chiamata taṣawwuf, non fa eccezione in merito.

Taṣawwuf, solitamente tradotto in italiano come «sufismo», letteralmente significa «diventare un sufi». La parola stessa sembra derivare dalla parola araba ṣūf (lana), e si riferiva originariamente agli indumenti di lana grezza indossati dai primi asceti musulmani (gente religiosa che si asteneva dai piaceri terreni)3, ma nel corso del tempo il termine taṣawwuf finí per indicare piú in generale il misticismo islamico. I sufi stessi usano il simbolo della via (ṭarīqa) verso Dio. L’immagine della via è radicata nel pensiero islamico, poiché la sharī‘a è interpretata come la via maestra della legge che fornisce le regole per ogni aspetto della vita quotidiana dei musulmani. Al contrario, la ṭarīqa è vista come un sentiero stretto, che i credenti possono percorrere per sperimentare la realtà suprema di Dio.

Il misticismo nell’islam è esistito sin dal periodo iniziale. Talvolta ha incontrato difficoltà, ostilità e persecuzioni. In diverse occasioni è stato visto come al di fuori dell’evoluzione dottrinale principale dell’islam, nonostante molti dei piú celebri pensatori musulmani fossero in realtà sufi. I missionari dell’islam di maggior successo erano sufi: si avventuravano ben oltre i territori di lingua araba, persiana e turca, diffondendo il messaggio dell’islam dall’Africa subsahariana all’Indonesia. Nello stesso Medio Oriente, le tarde dinastie musulmane, come gli Ottomani, favorirono concretamente il sufismo, patrocinando i maestri sufi a corte, e viaggiando con loro durante le campagne militari. Soprattutto, i sufi rappresentarono la maggior fonte di conforto religioso personale per la gente comune che non era in grado di comprendere le complessità giuridiche e teologiche dei dibattiti religiosi. Oggi il sufismo è bandito in alcuni paesi



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