John Lennon by Larry Kane

John Lennon by Larry Kane

autore:Larry Kane [Kane, Larry]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Biography & Autobiography, Entertainment & Performing Arts, Music, Genres & Styles, Pop Vocal
ISBN: 9788868652975
Google: ATidBQAAQBAJ
editore: Baldini & Castoldi
pubblicato: 2014-11-28T18:46:57+00:00


KANE: Qual è il stato il momento clou delle vostre tournée americane?

LENNON: La fuga da Memphis! (quando il motore dell'aeroplano prese fuoco, con uno scoppio scambiato per uno sparo, durante il tour del 1966)

KANE: Farete altri tour?

McCARTNEY: Be', tutto è possibile… Abbiamo smesso di fare concerti solo perché eravamo stati dappertutto.

LENNON: I club mi spaventano a morte, la gente con i fucili e con le maschere antigas.

John fece un sorriso forzato per accompagnare quelle parole riguardo alla sicurezza, ma sono sicuro che, tra tutti i Beatles, fosse lui il più spaventato dal tour e dalle resse di fan, nonostante, grazie al suo carisma, fosse capace di far brillare i volti e agitare i corpi di migliaia di persone in arene stracolme. Gli unici luoghi in cui trovava un po' di pace erano gli aerei, lassù nel cielo, al sicuro dalla pazza folla, e le stanze d'albergo.

Nonostante si divertisse con le sue ragazzate, trascorreva molti momenti liberi leggendo. Era il più istruito tra i Beatles, divorava quotidiani, riviste, qualche volta romanzi. Le letture della buonanotte di zio George dovevano essere state una fonte di ispirazione. Nel 1965 gli diedi una copia di un romanzo molto avvincente, che immaginava come sarebbe stata la vita dopo una guerra atomica. Era Addio, Babilonia di Pat Frank. Il libro colpì molto John. Passò intere nottate a leggerlo, e fu senz'altro un ulteriore argomento per la sua polemica nei confronti della guerra. Non era mia intenzione, benché le nostre discussioni in merito furono a dir poco brillanti, con lui che si immaginava come nel futuro le persone avrebbe potuto riprendersi dagli orrori di un conflitto nucleare.

John aveva paura di volare, lo capii la volta in cui sfiorammo un incidente sulla rotta verso Portland. Ripensandoci è quasi buffo, ma sul momento fu vero terrore. Seduto vicino al finestrino, per primo notai che il motore di destra stava andando a fuoco. All'inizio fui quasi incredulo, ma quando capii la gravità della cosa corsi ad avvertire i piloti che si trovavano sul retro a chiacchierare con John. Urlai che c'era un principio di incendio al motore destro. John saltò giù dal sedile e corse verso la porta di uscita, ignorando me e gli altri che lo pregavamo di non farlo, perché si sarebbe ammazzato. Ma lui cercò di ancora di arrivare all'uscita, ripetendo «Buddy Holly, come Buddy Holly!» Si riferiva all'incidente aereo in cui Buddy Holly e Ritchie Valens erano morti. Riuscimmo finalmente a farlo ragionare; ancora con il sangue che gli pulsava nelle tempie riuscì a calmarsi e ad accendersi una sigaretta.

C'era una ragione di più per ammirare John Lennon. Quasi tutti i personaggi pubblici – politici, musicisti, e celebrità di ogni campo – farebbero di tutto per nascondere le loro paure e fobie, soprattutto le manifestazioni di questo tipo. Andando ancora una volta controcorrente, Lennon non ebbe mai paura di mostrare che era un essere umano che come tutti provava dolore, aveva paura e poteva perdere il controllo di sé. Più della sua musica magnifica, è il



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