Jones Raymond F. - LA FINE DEL SILENZIO by Urania Collezione 0090

autore:Urania Collezione 0090 [Urania Collezione 0090]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

XIX.

Trascorse una notte inquieta. La sua mente non cessò per un istante di occuparsi dei problemi rimasti insoluti.

Cercò di riesaminare in modo ordinato quanto sapeva. Il Capo Hoult e il Maestro Daran erano stati, ovviamente, degli Statisti che avevano rubato le Ricerche di Kronweld per portarle sulla Terra, ai loro compagni. Avevano usato la superstizione che circondava il Tempio della Nascita per nascondere il loro lavoro.

E questo, pensò, era tutto ciò che sapeva con sicurezza. Era incerto sulla posizione di Matra. Apparentemente, lei si opponeva agli Statisti, ma dapprima non era stata una di loro, se era vero che il Tempio serviva a trasmettere le nozioni rubate? E Anetel? Doveva trattarsi di una Statista, o, per lo meno, di una loro alleata.

E restava Elta. Era impossibile raggiungere una decisione su di lei. Non voleva credere che le accuse di Matra fossero state vere, ma sembrava che non ci fossero altre spiegazioni. L'unico fattore favorevole era costituito dal repentino cambiamento di opinioni della vecchia, poco prima della sua morte. E il folle attentato di Elta alla vita di Anetel.

La sua mente fu percorsa da questi pensieri fino all'arrivo dell'alba che giunse in un'esplosione di luce attraverso la finestra della sua stanza. Un'alba vaga e irreale come tutto ciò che si trovava in quel luogo. Si alzò più stanco di quanto non lo fosse stato la sera prima, e cominciò a guardarsi intorno, ispezionando la stanza per la prima volta da quando era entrato. Vide qualcosa che gli ricordò i dispositivi di ristoro, e si avvicinò per scoprirne il funzionamento.

Trovò i comandi della doccia dopo un istante e si espose al getto ristoratore. Era soltanto acqua, scoprì, ma andava benissimo ugualmente, anche se non era soddisfacente come il getto di sostanze chimiche al quale era abituato a Kronweld.

Trovò un assortimento di abiti in un cassetto, e fu tentato di indossare quello più adatto, ma poi decise di rimettersi il più resistente e funzionale abito di pelli degli Illegittimi.

Quando ebbe terminato, la porta si apri e Richard Simons entrò nella stanza.

- Buongiorno - disse. - Spero che tu abbia dormito bene.

- Non troppo. Ho avuto troppe sorprese in questi giorni.

- Capisco. Ma le sorprese non sono ancora finite. Abbiamo moltissime cose da mostrarti.

Era strano parlare con lui, conversare con un uomo morto da mille tara. Ketan non riuscì ad allontanare da sé la sensazione di irrealtà. Anzi, diventava sempre più opprimente.

- La cosa che desidero di più è ritornare da Elta - disse.

Di nuovo, un'espressione completamente assente apparve sul volto di Richard Simons. Naturalmente, Elta non era un nome capace di attivare una delle moltissime risposte registrate. Ketan si fece avanti e immerse la mano nel petto dell'uomo.

- Sì - disse Richard Simons, con un sorriso di scusa. - Non sono altro che luce e ombra e suono… e certi altri effetti gravitazionali che mi permettono di sollevare oggetti ed esercitare pressioni. Ma è meglio così, no? Penso che per te sia meglio essere guidato a questo modo, piuttosto che ascoltare il suono di una voce all'interno di saloni deserti.

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