Jordan Sophie - 2010 - Firelight-La ribelle by Jordan Sophie

Jordan Sophie - 2010 - Firelight-La ribelle by Jordan Sophie

autore:Jordan Sophie
La lingua: ita
Format: mobi, epub
Tags: Juvenile Fiction, General
ISBN: 9788858505922
editore: Edizioni Piemme
pubblicato: 2012-01-02T23:00:00+00:00


17

La sera successiva, mamma non tocca più l'argomento della vendita delle gemme, e neanch'io mi azzardo a farlo. Sarà sciocco, ma sento che forse se non ne parliamo, si dimenticherà che vuole venderne una.

Mentre lei e Tamra aspettano la nostra pizza da Chubby, che pare sia la miglior pizzeria di Chaparral, mi sposto a piedi tre isolati più in là e vado a scegliere un film per la serata. Preferibilmente una commedia. Qualsiasi cosa, pur di distrarmi.

Succede al ritorno.

Con il film in mano, attraverso l'imbocco del vicolo proprio davanti a Chubby quando qualcuno mi travolge, mi trascina verso la strettoia e mi spinge tra le pareti gemelle di cemento; l'odore nauseante del cassonetto della spazzatura mi intasa le narici.

Mi ribello, sibilo e sputo vapore, mentre il fuoco mi invade la trachea. Scuoto forte la testa, cerco di voltarmi e affrontare il mio assalitore, per trasformarlo in un mucchietto crepitante d'ossa e cenere.

«Ferma!»

Riconosco all'istante la voce vellutata. Tutto sommato non mi sorprende. In cuor mio ho sempre saputo che, se mai il clan mi avesse rintracciata e trovata. sarebbe stato lui a guidare la carica.

Mi dà un leggero strattone. «Hai finito? Non ti faccio voltare se non prometti di non incenerirmi.»

Mi sfugge una mezza risata. «Non so se posso promettere.»

Dopo un istante interminabile, le grosse mani che mi stringono le spalle si rilassano. Barcollando mi libero e mi volto.

«Ciao, Jacinda» dice lui, come se il nostro incontro, qui, fosse la cosa più naturale del mondo.

Gli occhi elaborano e accettano più lentamente della testa quello che già so. Alzo lo sguardo. Lui è immenso, un muro che svetta. Ben oltre il metro e ottanta. Avevo dimenticato le sue dimensioni. La sua presenza imponente. In qualche modo, grazie al tempo e alla distanza, qui nel mondo degli umani e nei miei pensieri si era rimpicciolito. Adesso ricordo perché è l'onice più potente del clan, secondo soltanto a suo padre.

«Come hai fatto a trovarci, Cassian?»

Mi guarda di sbieco. Le ciocche nere, dai riflessi violacei, gli sfiorano le spalle. «Pensavi che non ci riuscissi?» chiede.

«Non so perché ci hai provato.»

«Ah, no?»

«Perché non lasci perdere.»

«Non posso.»

«Perché te l'ha detto il tuo paparino» ringhio, pensando a suo padre.

Dietro il colorito olivastro della sua pelle si accende una sfumatura nera come il carbone: è la carne del draki pronta a tornare alla luce. «Non sono qui per mio padre, né per il clan.»

I suoi occhi scurissimi mi trafiggono. Sento che dice la verità.

Capisco a cosa allude. È qui per se stesso.

Lo guardo di sottecchi. «Edizione straordinaria, Cassian. Non ho intenzione di tornare a casa.» Non in questo modo. Non se sarà lui a trascinarmi.

La sua è la classica reazione da maschio draki. Il volto si contrae, i lineamenti si fanno tesi, il naso si allarga e si riempie di creste appuntite, la pelle si accende e si spegne, prima umana, poi draki, e ancora umana.

Mi preparo al peggio, stringo le dita dei piedi nelle scarpe. Dal naso mi esce uno sbuffo di vapore, come il fiato caldo in un giorno d'inverno.



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