Joseph Krumgold - I pascoli dell'altipiano - freebook - 0408 by Salsola

autore:Salsola [Salsola]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2010-10-22T21:07:39.470000+00:00

Due braccia da lavoratore

— Domani sarebbe bene cominciare ad adunare i gruppi: i tosatori saranno qui all'inizio della settimana prossima. Tu che ne pensi?

Era mio padre che parlava così, al principio di giugno, poco dopo la fine della scuola. Il suo appariva un banale discorso, ma lo straordinario era che fosse rivolto a me.

— Dici a me? — chiesi.

Eravamo di ritorno da una spedizione al campo di alfa al di là del fiume, che mio padre, Blasito, Gabriel ed io si era irrigato e cintato meglio con steccati nuovi.

— Sì, — confermò mio padre — a te. Oh Dio, perché proprio a me?

— Non saprei.... — risposi incerto. — Non ne ho idea.

— Come mai?

— È che pensavo a tutt'altro: a che ci sarà per cena.

— Questo va bene per la mamma e le ragazze: sono affari loro. Il gregge è affare nostro.

— Vero. Se mi ci fate pensare un momento, poi vi dico cosa me ne pare.

— Prenditela comoda. Non c'è furia.

Per tutta la strada verso casa non pensai ad altro. Riunendo troppo presto il gregge nei pressi di casa nostra, per esempio, c'è il rischio che il pascolo non basti fino al termine della tosatura. Se invece il gregge non si raccoglie, succede magari che i tosatori arrivino con un giorno o due d'anticipo e allora si verifica un grande ingorgo di pecore, vengono a mancare gli uomini sia per stare nelle baracche sia per incanalare il gregge, con la conseguenza che il lavoro di tosatura si blocca e ce ne viene un gran danno. Tutto giusto, però la difficoltà stava nel calcolo di quanto foraggio abbisognasse e per quanti giorni sarebbe bastato, e a che punto fossero i tosatori nella valle. Tuttavia mi spremetti le meningi e stavamo per arrivare a casa quando arrischiai:

— Le idee ce le ho chiare, ora.

— Cioè?

— Da domani, mi sembra la cosa migliore.

— Bene, pareva anche a me — disse il babbo. — È quello che faremo.

Ma due giorni dopo ne accadde un'altra.

Stavamo sistemando il recinto intorno alle baracche per la tosatura, un luogo dove poter ammassare le pecore in attesa di venir tosate, comodo così che i tosatori potessero afferrarle con la sola fatica di allungare un braccio. Insieme con mio padre erano questa volta zio Bonifacio e Gabriel.

— Ricordi quel tipo di cancello che avevano i Miller? — fu la straordinaria domanda che mi fece questa volta mio padre.

Mi guardai intorno; non c'erano dubbi, era proprio a me che parlava.

— Alla fattoria di Peter Miller, dove siamo andati in aprile, ricordi? — precisò mio padre — c'era quel cancelletto mobile, proprio accanto alle baracche.

— Ah. — Me ne ricordavo: una cosetta ingegnosa. Tra due pareti di steccato avevano costruito come una stradina, un corridoio lungo venti piedi e piuttosto stretto in maniera da non permettere il passaggio che a una pecora per volta. Il fondo del corridoio era delimitato da una parete con due aperture, una che immetteva nel recinto normale e l'altra in quello dei tosatori, e tra

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