Justin by Diana Palmer

Justin by Diana Palmer

autore:Diana Palmer [Palmer, Diana]
La lingua: ita
Format: epub, azw3
pubblicato: 2013-05-17T16:00:00+00:00


Capitolo 6

Fino a che non arrivò nel corridoio, scalza, a Shelby non venne in mente che le tre dell'alba non era il momento migliore per condividere segreti intimi con un uomo che era ansioso da settimane di poter consumare il matrimonio. E così per un attimo di dubbio rimase ferma di fronte alla porta socchiusa della sua camera da letto. La luce era accesa, ma il silenzio era assoluto. Probabilmente si era addormentato.

– Non c'è nessuno lì dentro – disse una voce alle sue spalle, allarmandola.

Shelby si girò, per trovarsi di fronte Justin con un bicchiere di whiskey in mano.

– Pensavo fossi andato a letto – mormorò.

– E che cosa fai tu in giro per i corridoi?

Shelby rise imbarazzata, e un sorriso involontario salì sulle labbra di Justin. Era bellissima quando rideva. No, era bellissima sempre.

– Sei venuta perché vuoi dormire con me? – rischiò Justin confuso.

– Si, ma non è l'unica ragione – balbettò lei vergognandosi. Alzò gli occhi verso il viso da lui, e dopo tornò ad abbassarli –. Sapevi che nessuno mi aveva mai baciato prima che lo facessi tu?

Justin sbatté le palpebre incredulo.

– Sei venuta a dirmi questo alle tre del mattino?

– Uhmm… è che pensavo fosse importante che tu lo sapessi – lei disse abbassando le spalle. Tornò ad alzare lo sguardo verso lui, ed i suoi occhi verdi guardarono con aria malinconica il suo viso scolpito, la bocca, i marcati muscoli del torace e lo stomaco…

– È incredibile – mormorò con un sospiro, senza potere allontanare lo sguardo dal suo torso abbronzato.

– Cosa? – le domandò lui corrugando la fronte, ed osservando turbato i suoi occhi.

– Che tu non debba cacciare le donne dalla tua camera da letto col manico di una scopa – rispose lei distrattamente.

– Quel rilassante muscolare… aveva effetti secondari? – domandò Justin inarcando le sopracciglia. Non riusciva a credere a quello che stava sentendo. Shelby rise dolcemente.

– Posso dormire con te? La verità è che sto tremando ancora per lo spavento. Cioè… – disse rischiarandosi la gola –, se non ti importa troppo. Non vorrei peggiorare le cose.

– Non credo che possano diventare peggiori di quello che già sono – ripose lui tranquillamente. La guardò negli occhi –. va bene, entra.

Shelby lo seguì all'interno della camera da letto, e salì al letto mentre lui scostava le lenzuola per farla scivolare scivolasse sotto di esse.

– Posso chiudere l'aria condizionata gli offrì Justin.

– No, va bene – replicò lei –. Detesto dormire in una stanza calda, perfino in inverno.

– Anche per me è così – ammise lui con un debole sorriso. Spense la luce e si mise nel letto.

– Non starai… uhm … non ti toglierai in pantaloni vero? – domandò Shelby ringraziando che nell’oscurità lui non potesse vederla arrossire.

Justin si mise a ridere.

– Per Dio, Shelby…

– Non ridere di me – mormorò offesa.

– Ho sempre pensato che tu fossi una ragazza sofisticata – confessò Justin –, sai, una di quelle ragazze libere che hanno una cesta di uomini sotto la manica e bevono champagne sguazzando nei diamanti.



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