Kerstin Gier by Red (1)

Kerstin Gier by Red (1)

autore:Red (1) [Red (1)]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788863802351
editore: Corbaccio
pubblicato: 2011-02-13T23:00:00+00:00


A quell’ora il giardino non era aperto al pubblico. Alcuni turisti – riconoscibili per le ingombranti macchine fotografiche appese al collo – guardarono invidiosi la mamma aprire il cancello di ferro battuto alto più di due metri e poi richiuderselo alle spalle con il catenaccio.

Io rimasi ammirata di fronte alle aiuole rigogliose, al verde vellutato dei prati e al profumo che aleggiava nell’aria. «Hai avuto un’ottima idea», le dissi. «Cominciavo a sentirmi come un proteo.» Rivolsi la faccia verso il sole per catturarne il tepore. Per essere i primi di aprile era molto forte.

La mamma si sedette su una panchina di legno e si passò la mano sulla fronte, in un gesto molto simile a quello di Lady Arisa poco prima, solo che nel caso della mamma la faceva apparire vecchissima. «È tutto un incubo», disse.

Io mi accomodai accanto a lei. «Già. Si fatica anche solo a pensarlo. Ieri mattina era tutto ancora come prima e all’improvviso... mi sento scoppiare la testa per tutte le cose che il mio cervello ha dovuto elaborare in così poco tempo. Migliaia di piccole informazioni che non vogliono accordarsi tra loro.»

«Mi spiace davvero tantissimo», disse la mamma. «Avrei voluto risparmiarti tutto questo.»

«Che cosa hai fatto in passato per attirarti la collera di tutti quanti?»

«Ho aiutato Lucy e Paul a fuggire», rispose. Si guardò intorno brevemente, come per assicurarsi che nessuno ci stesse ascoltando. «Per un certo periodo sono rimasti nascosti a casa nostra a Durham. Ma naturalmente loro sono venuti a saperlo. E Lucy e Paul sono dovuti fuggire.»

Ripensai a tutto quello che avevo appreso quel giorno. E d’un tratto seppi dove si trovava mia cugina.

La pecora nera della famiglia non viveva tra gli indigeni dell’Amazzonia, né in un remoto convento di suore in Irlanda, come avevamo sempre immaginato io e Leslie da bambine.

No, Lucy e Paul erano da tutt’altra parte.

«Si sono rifugiati con il cronografo nel passato, giusto? »

La mamma fece un cenno affermativo. «Dopotutto non avevano altra scelta. Però non è stata una decisione facile da prendere per loro.»

«Perché?»

«Non è consentito portare via il cronografo dalla sua epoca. Chi lo fa non potrà più tornare indietro. Chi si reca nel passato con il cronografo, deve restarci.»

Deglutii. «Per quale motivo qualcuno potrebbe decidere di compiere un simile sacrificio?» domandai piano.

«Si erano resi conto che nel presente non esisteva un nascondiglio sicuro per loro e il cronografo. I Guardiani prima o poi li avrebbero rintracciati ovunque.»

«Ma perché lo hanno rubato?»

«Volevano impedire che... il cerchio di sangue si chiudesse. »

«Che cosa succede quando il cerchio di sangue si chiuderà? » Per la miseria, cominciavo a parlare come uno di loro. Il cerchio di sangue. Ci mancava solo che mi mettessi pure a parlare in rima.

«Senti, tesoro, non abbiamo molto tempo. Anche se adesso loro affermano il contrario, cercheranno sicuramente di coinvolgerti nella loro cosiddetta missione. Hanno bisogno di te per chiudere il cerchio e rivelare il segreto. »

«Qual è il segreto, mamma?» Avevo la sensazione di aver ripetuto questa domanda almeno un migliaio di volte. Esplose dentro di me con la veemenza della mia collera.



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