La biblioteca che vorrei by Antonella Agnoli

La biblioteca che vorrei by Antonella Agnoli

autore:Antonella Agnoli [Agnoli, Antonella]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788870757835
editore: Editrice Bibliografica
pubblicato: 2014-03-09T16:00:00+00:00


Cari bibliotecari, cari architetti, cari tecnici comunali…

Sono molte le biblioteche come quella immaginaria di Pococurante che incontro nel mio lavoro in tutta Italia: anzi, ultimamente mi sento spesso come l'idraulico che viene interpellato quando il tubo del lavandino non si collega con quelli dell'impianto. Perché? Perché i colleghi, gli assessori o i sindaci mi chiamano quando l'edificio dove inserire la biblioteca è già stato selezionato, spesso ristrutturato, il progetto degli arredi già confezionato e la data dell'inaugurazione fissata in tempi brevi perché le elezioni non sono lontane. Tutto è già stato deciso, salvo accorgersi che l'insieme non funziona. Spesso non ci sono colpe specifiche ma è un insieme di concause, di insensibilità, di inconsapevolezza da parte di politici, funzionari, architetti. Una biblioteca di oggi è un sistema estremamente complesso, che deve affrontare problemi di rapporto col pubblico, di tecnologie, di gestione dell'edificio, molto diversi da quelli di ieri: spesso manca la conoscenza di cos’è e come funziona un servizio di questo tipo, non si è definita in modo preciso la fisionomia che dovrà avere, non si è costituito per tempo un gruppo di lavoro incaricato di seguire tutto il processo.

Tra le molte eccezioni, merita di essere citato il processo sociale, politico e tecnico che ha portato l'amministrazione di Cinisello Balsamo, ancora 14 anni fa, a investire una somma enorme per un comune di 75.000 abitanti, 12 milioni di euro per una nuova biblioteca. È una città che ha avuto il coraggio di avere una visione di lungo periodo, un progetto che si è inserito nella trasformazione di un'agglomerazione a forte vocazione operaia e ora, dopo la chiusura delle grandi fabbriche di Sesto San Giovanni, in cerca di una nuova vocazione anche rispetto alla vasta area metropolitana. Cosa portare in dote, su cosa puntare per creare coe­sione sociale, per dare dignità ad un territorio cresciuto sull'immigrazione, all'ombra delle grandi fabbriche? Un museo, una villa con grande parco e una biblioteca di 6.622 metri quadri complessivi, di cui 5.027 al pubblico, una delle più grandi d'Italia in rapporto alla popolazione residente. Quello che appunto manca al nostro paese è la capacità di avere visioni lunghe, di progettare guardando al futuro della città.

Cari amici del gruppo di progettazione, se dovete concepire o ristrutturare una nuova biblioteca dovete stendere un dettagliato progetto a monte, non è possibile costruire un servizio così importante avendo come unici dati alcune paginette con quanti libri vanno ricollocati e quanti posti a sedere si vogliono offrire. Il compianto Pierre Riboulet rifiutò di partecipare al concorso per la nuova Bibliothèque Nationale de France (poi vinto da Dominique Perrault) perché il progetto biblioteconomico non era abbastanza dettagliato.

Purtroppo devo constatare molto spesso che il nuovo edificio è concepito solo come un trasloco di funzioni e di documenti, non come un ripensamento radicale dei servizi e del loro futuro in base alla comunità di riferimento. Poche riflessioni vengono fatte sul “riposizionamento” del servizio, sul rapporto con la comunità, su chi lo frequenta e chi no. Essere capaci di adattarsi ai tempi, ai bisogni,



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