La cacciatrice by Kate Quinn

La cacciatrice by Kate Quinn

autore:Kate Quinn [Quinn, Kate]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Casa Editrice Nord
pubblicato: 2021-06-16T22:00:00+00:00


«Stelle rosse!» Il grido s’innalzò nelle caserme e tutte fecero un inchino, come se tre zarine fossero rientrate ad Annisovskaja.

Nina gridò per farsi sentire sopra il frastuono. «È tutto merito vostro. Il compagno Stalin mi ha dato una stella rossa perché gli piacevano i miei capelli nuovi!»

«Mi piacciono i tuoi capelli», le disse Yelena nel capanno, più tardi, quando riuscirono a sgattaiolare via da sole. Erano distese di fianco nell’angolo più buio, Yelena con la schiena contro il petto di Nina. Aveva attaccato al colletto una rosa secca staccata da una corona funebre posta alle spalle dell’urna di Marina Raskova, l’unico ricordo di Mosca che Nina avesse avuto il tempo di portare con sé. «Stai benissimo, bionda, Ninočka. Ti mette in risalto, e tu devi essere in risalto.»

«Allora li terrò biondi solo per te.» Nina le tirò indietro la testa per darle un lungo bacio. I loro respiri diventavano nuvole bianche nell’aria gelida. «Ti sono mancata?»

«Per niente! Zoja non cerca mai di arrampicarsi sull’ala.» Yelena sorrise, e Nina le diede una pacca scherzosa. «Hai incontrato le ragazze degli altri reggimenti… Ci sono novità?»

«Gli altri reggimenti sono tutti misti, lo sapevi? Uomini e donne. Dicono che è per necessità. Il 588° è l’unico che sia composto da sole donne.»

«Sarà meglio se resta così. I piloti maschi sono degli scansafatiche. Vanno perfino a mangiare tra un bombardamento e l’altro. Quand’è stata l’ultima volta in cui una di noi ha cenato fuori dalla cabina? Non c’è da stupirsi se le nostre statistiche sono tanto migliori», commentò Yelena, infastidita. Si voltò verso Nina per toccare la sua stella. «Allora, com’è lui?»

Non c’era bisogno di chiedere a chi si riferisse. «Basso. E pensare che si fa passare per un omone!»

«È l’altezza dell’anima che conta, non quella fisica. Al posto tuo, io sarei svenuta.»

Nina aveva sentito le altre parlare di Stalin con tanta deferenza, ma Yelena aveva sempre riso delle stramberie e delle contraddizioni del Partito. «Non è Dio, Yelenuška. È solo uno stronzo del Partito come tanti altri, ma col vestito elegante.»

Yelena si mise a sedere. «Non dire così.»

Anche Nina si mise seduta. «No, non in pubblico. Non sono una sciocca. Non voglio che il furgone nero arrivi alla mia porta.»

«Ma pensi davvero queste cose? Che il Segretario Generale sia…» Yelena sembrava orripilata.

«Un opportunista figlio di una scrofa che calpesta il popolo?» Nina si strinse nelle spalle. «Mio padre me l’ha ripetuto per tutta la vita. Certo, diceva lo stesso dello zar, ma…»

«Esatto. Hai detto che tuo padre era pazzo come un orso ubriaco di vodka. Non pensavo che potessi essere d’accordo con lui su qualcosa.»

«Che fosse pazzo non significa che si sbagliasse. Io credo che il compagno Stalin sia un imbroglione.»

Yelena si tirò le ginocchia al petto. «Cosa vuoi dire?»

Nina pensò alla città addobbata per Marina Raskova, che forse sarebbe stata più felice di essere accompagnata dalle voci delle sue pilote che cantavano il coro dei contadini dell’Eugenio Onegin, che aveva intonato una volta con loro mentre andavano a Engels. «Tutte le parate, tutti i discorsi… è come una messinscena, o… non so.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.