La Casa Sull'Estuario by Daphne Du Maurier

La Casa Sull'Estuario by Daphne Du Maurier

autore:Daphne Du Maurier [Maurier, Daphne Du]
Format: epub
pubblicato: 1969-12-16T22:00:00+00:00


Improvvisamente la gomena si spezzò mentre la nave si arenava. Perdendo l'equilibrio Bodrugan andò a rotolare fra i suoi uomini e il canotto si capovolse buttandoli in acqua tutti e tre. Il primo a rialzarsi fu Bodrugan stesso, con l'acqua fino al petto (erano ormai così vicini alla riva che il fiume non era più molto profondo) mentre gli altri gli annaspavano intorno. Rispose all'ultimo avvertimento di Roger con un grido festoso; l'ultimo che doveva lanciare.

Infatti, senza lasciar loro il tempo di voltarsi o di difendersi, la banda - erano in dodici contro tre - gli era già addosso. E prima che una pioggia dirotta ancora più violenta me li cancellasse dalla vista, mi accorsi inorridito che invece di trascinare le loro vittime sulla lingua di sabbia per finirle con la spada o la daga, quegli assassini li stavano gettando a faccia all'ingiù nell'acqua. Uno dei tre non reagiva già più, l'altro si dibatteva, ma ce ne vollero otto per immobilizzare Bodrugan. Roger si era messo a correre sulla riva del fiume verso il mulino, bestemmiando e ansimando. Ma io sapevo che era inutile, che correvamo invano, perché molto prima che lui riuscisse a far accorrere qualcuno tutto sarebbe già finito.

Arrivammo al guado sotto il mulino, dove, come Roger aveva detto prima a Joanna, l'acqua scorreva rapida e profonda quasi fino alla porta della fucina stessa del fabbro.

«Rob Rosgof,» urlò Roger riparandosi di nuovo con le mani la bocca «Rob Rosgof!» La figura spaventata del fabbro apparve quasi subito sulla soglia, con sua moglie accanto.

Roger accennava all'estuario. Ma dopo aver negato, con le mani e la testa, e indicata col pollice la collina alle sue spalle, come per fargli capire con quella pantomima che sapeva dell'imboscata ma non poteva farci niente, l'uomo si trascinò dentro la moglie e sbarrò la porta. Roger si voltò allora disperato verso il mulino e i tre monaci che vi avevo visto la domenica mattina, quando le figlie d'Isolda avevano traversato il guado, uscirono dal cortile per venirgli incontro.

«Bodrugan e i suoi uomini sono stati spinti a riva» gridò Roger. «Sono ormai perduti, in tre contro dodici.» Sul suo viso espressivo si affrontavano collera dolore e rabbia per la sua impotenza a soccorrere quei disgraziati.

«Dov'è Lady Campernoune?» chiese uno dei monaci. «E Sir John Carminowe? Abbiamo visto per tutto il pomeriggio la loro carrozza davanti alla casa.»

«Il nipote di lei, il figlio di Bodrugan, è malato» replicò Roger. «Lo hanno portato al Priorato e loro sono adesso sulla strada di Bockenod. Ho mandato Robbie a Tregest ad avvertire i familiari di Bodrugan e prego Dio che non si azzardino a venire qui perché potrebbero rimetterci anche loro la vita.»

Ci eravamo fermati sotto il cortile del mulino, incerti se rimanere o andarcene, continuando a guardare strizzando gli occhi verso il fiume di cui, incurvandosi al disopra della cala, le rive nascondevano la nave arenata e la scena spaventosa sulla lingua di sabbia.

«Chi guidava l'imboscata?» chiese ancora il monaco. «Prima che il Re si ristabilisse saldamente sul trono Bodrugan aveva qui dei nemici.



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