La città della luce by Nancy Kress

La città della luce by Nancy Kress

autore:Nancy Kress [Kress, Nancy]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Editrice Nord
pubblicato: 2012-12-13T00:00:00+00:00


30

Dietro il Muro, Grax si allontanò a passo rapido dal gigante albino, dissolvendo le molecole della propria tuta esterna non appena ebbe oltrepassato il portello e fu rientrato in una vera atmosfera. I suoi ferormoni odoravano di stupore sconcertato e di sgomento.

Gli umani avevano distrutto un’altra sezione della Flotta, erano sbucati nello spazio là dove nessun Ged si aspettava di vederli arrivare, impiegando armi che né i Ged né nessuno dei loro antichi alleati avevano mai visto. C’erano state perdite di navi e di vite ged.

E su Qom non sarebbe neppure stato possibile tenere la cerimonia di accoppiamento per i morti finché i diciotto e la Mente-Biblioteca non avessero risolto questa sconcertante faccenda dei «Kreedog».

Gli umani di R’Frow erano sempre stati coerenti soltanto nell’insistere a comportarsi come se appartenessero a due specie diverse, e adesso improvvisamente sette di loro stavano collaborando come se appartenessero ad un’unica specie. Perché?

La Mente-Biblioteca aveva contattato tutti e diciotto i Ged all’inizio della sessione d’insegnamento di quella mattina e, ad uno ad uno, i Ged erano piombati nel silenzio. Grax aveva sentito i propri ferormoni sfuggire al controllo, aveva bloccato lo shock e subito aveva contattato R’gref... come aveva fatto anche ogni altro Ged. Ma il cucciolo era rimasto calmo.

Nella misura in cui potevano esserlo tutti. Quest’«alleanza» era altrettanto sconvolgente quanto avrebbe potuto esserlo una segnalazione di numeri primi da parte di uno jonkil privo di mente a numerazione razionale. Contraddiceva mesi di ricerche. Non poteva essere.

Ma era.

Ciascun Ged si era alzato ed era rientrato nel Muro, ignorando la confusione così creatasi fra gli animali che si erano lasciati alle spalle. Per tutto il giorno, avevano discusso della cosa, tenendo sotto pressione la Mente-Biblioteca, cercando risposte che non arrivavano. Come potevano gli umani passare così in fretta a un tipo di comportamento che contraddiceva tutto ciò che avevano fatto in precedenza?

Quando la Mente-Biblioteca aveva nuovamente interrotto la discussione per mostrare il gigante albino immobile sul pavimento della sua stanza, i ferormoni avevano emanato un tangibile sollievo. Per lo meno, questo era comprensibile, lo era stato fin dall’inizio, quando la decontaminazione aveva rilevato il tumore che premeva contro il cervello del gigante. Quel tumore era il risultato prevedibile delle radiazioni presenti sull’isola, radiazioni a cui il gigante doveva essere stato esposto per tutta la vita. Questa era soltanto una morte prevedibile, numericamente razionale se si prendevano in considerazione le cognizioni biologiche che i «guaritori» umani non possedevano. E il fatto che l’umana Ayrys avesse aiutato l’albino poteva aggiungere un dato nuovo alla Mente-Biblioteca ma non contraddiceva quelli già presenti in essa, perché l’albino non apparteneva a nessuna delle due sottospecie che tali non erano.

— Dovrebbe essere portato dentro il perimetro.

— Sì. Dovrebbe. L’armonia canta con noi.

— L’armonia canta con noi.

— Possa essa cantare sempre.

— Sempre canterà. Potremmo imparare molto sul cervello umano.

— Dovremmo prelevarlo adesso?

— La Mente-Biblioteca dice di farlo adesso.

— Penso che adesso vada bene. L’armonia canta con noi.

— Sempre canterà.

Grax era stato incaricato di andare a prenderlo, ed era stata una sofferenza uscire dal



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