La Famiglia by Naomi Krupitsky

La Famiglia by Naomi Krupitsky

autore:Naomi Krupitsky [Krupitsky, Naomi]
La lingua: ita
Format: epub
editore: RIZZOLI LIBRI
pubblicato: 2022-08-23T12:00:00+00:00


Sofia si sveglia in un lago di sudore nel cuore della notte, apre la finestra della camera per far girare l’aria stagnante. Si volta a guardare Saul che dorme, il profilo appena visibile nella luce grigia. La fronte si aggrotta, le parole si formano e si dissolvono agli angoli della sua bocca. Ed è in quel momento, mentre è sola come ci si sente soli guardando qualcuno dormire, che un pensiero la colpisce, qualcosa che ha sempre saputo ma senza le parole o il coraggio per esprimerlo a voce: è possibile che lei non voglia essere madre.

Riflette sull’ostinata fisicità del suo bambino, che ora si gira, in sospensione, tra le sue anche. Anche il dubbio sembra tangibile, occupa l’aria sbocciando tutt’intorno come un fiore di belladonna.

Non riesce a riaddormentarsi. Gli occhi asciutti le fanno male. La mattina dopo il dubbio è ancora lì, abbarbicato al comodino, foglie irritanti sotto la biancheria.

«No» dice a Saul che sta per allungare un braccio sul suo ventre. «Non lo fare.»

«Non ti senti bene?» chiede lui.

«Sto bene.» La voce di lei è una porta chiusa.

«Cosa ne dici se stasera prendo qualcosa dal cinese?» suggerisce Saul. «Così non devi cucinare.»

«Ti ho detto che sto bene» risponde lei, e va verso il bagno.

Dopo aver chiuso la porta si guarda allo specchio. Ultimamente ha il volto radioso, rilucente di sangue nuovo e di calore. Sembra un volto normale. Sei cattiva? si chiede. Sei guasta?

In cucina, Saul ha preparato il tè. Ha affettato il pane per tostarlo. Ha posato due uova sul bancone, uno accanto all’altro. «Sodo?» chiede a Sofia quando lei esce dal bagno. Sofia vuole negarsi il cibo. Vuole sentire il brontolio sordo dello stomaco per provare a capire cosa non va in lei. La fame, però, si è fatta più feroce nel corso della gravidanza.

«Sodo» risponde, e si siede a tavola. Le sembra ancora strano sedersi in una cucina sua, che odora del cibo che mangiano loro due insieme, e che non è territorio di sua madre. È strano finire l’olio d’oliva, il sapone, la candeggina. È strano svegliarsi ogni giorno accanto a Saul. Le dà il capogiro, la innervosisce. Le sembra di essere ancora bambina, quando giocava a fare la donna di casa con Antonia. È stata una frustata, la velocità con cui la sua vita si è fatta adulta. Mentre il corpo si dibatte contro i confini della sua pelle bambina, lei vuole continuare a provare rabbia. Altrimenti, è gioiosa e piena di energia, cosparge di baci il petto e le spalle di Saul, facendolo arrivare tardi al lavoro.

Saul però è inesorabilmente gentile. Dà spazio alla sua rabbia. Rimane con i piedi per terra quando lei minaccia di esplodere.

Non c’è niente di tangibile contro cui Sofia possa combattere.

E così si ritrova a pensare alle sue stesse parole, a ingoiare risposte secche e malumori che cozzano, come sassi, nella gola. Si ritrova a cedere a una gentilezza sconosciuta, a non disperdere le energie.

La notte, si rannicchia contro Saul come un animale nel nido.

Non prova alcun senso di stabilità.



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