La febbre zombie by Kristina Ohlsson

La febbre zombie by Kristina Ohlsson

autore:Kristina Ohlsson [Ohlsson, Kristina]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Salani Editore
pubblicato: 2020-06-24T19:35:48+00:00


Quattordici

Il giorno dopo il sole e il caldo erano tornati. Herbert guardò il cielo azzurro. Di solito gli piaceva quando c’era il sole, ma non in quel momento. Avrebbe soltanto voluto che piovesse. Magari per tutte le vacanze.

Sally impallidì quando Herbert le raccontò quanto era successo.

«Sembra che la situazione stia peggiorando» commentò.

Herbert era d’accordo. In futuro avrebbero dovuto stare molto attenti. Sempre. Altrimenti chissà che cosa sarebbe potuto accadere.

Herbert si chiedeva se Potus avesse saputo quello che era successo. Che il gatto Emil era morto.

Erano seduti sotto un albero nel giardino di Sally. La mamma di Sally li raggiunse.

«Credo che domani riprenderà il corso di nuoto» annunciò.

Herbert se l’era quasi dimenticato. E anche Sally, a quanto pareva.

«Non so se voglio andarci ancora» rispose.

La mamma sembrò stupita.

«Sei malata?» chiese con un filo di preoccupazione.

Sally scosse la testa.

«Sicura?» insistette la mamma. «Sono così tanti a stare male adesso. L’ho letto ieri sull’Eldsalabladet. I malati continuano ad aumentare. E nessuno sembra in via di miglioramento. Non capisco proprio di che cosa potrebbe trattarsi».

Herbert e Sally lo sapevano, ma non dissero niente. Erano sicuri che la mamma non ci avrebbe creduto. Proprio come il nonno.

«Sapete che c’è stato un furto a casa di Astrid?» raccontò la mamma di Sally. «Quella Astrid che abita dall’altra parte della strada. Ma vi immaginate che cosa terribile? Per fortuna lei non era in casa».

Herbert balzò in piedi.

«Non era in casa?»

«No, era andata a trovare suo fratello. È tornata solo oggi e ha visto che il vetro di una delle finestre era rotto. Ma non è stato portato via niente. Curioso, no?»

Herbert tremava. Fino a quel momento gli zombie si erano limitati a mangiare gli animali. Ma adesso sembrava che avessero cominciato a dare la caccia anche agli esseri umani. Nelle loro abitazioni. Era un pensiero orribile.

La mamma di Sally rientrò in casa. Miranda uscì un secondo dopo. Sembrava arrabbiata più del solito.

«Che cosa state guardando?» sbuffò.

«Niente» rispose Sally.

Aspettarono finché Miranda fu sparita.

«Vieni, adesso andiamo da Alexander» disse Sally.

Quando arrivarono, all’interno della pensione regnava il silenzio. Non si vedeva in giro nemmeno Harriet.

C’era da augurarsi che non si fosse ammalata anche lei, pensò Herbert.

Bussarono alla porta di Alexander. Nessuna risposta. Sally provò a bussare di nuovo. Ancora silenzio.

«Pensa se gli zombie se lo sono portato via di notte» sussurrò Herbert.

Sally si spaventò.

«Non dire così» sussurrò anche lei.

Nello stesso istante sentirono la voce di Alexander dietro di loro.

«State cercando me?»

Herbert ne fu sollevato. Alexander non sembrava per niente ferito. Aveva il suo solito aspetto, nel completo giacca e pantaloni. In mano reggeva una valigia.

«Credevamo che fosse successo qualcosa» spiegò Herbert.

«Non ancora» ribatté Alexander secco.

Aprì la porta della sua stanza e li fece entrare.

«Sbrigatevi» disse. «Dobbiamo parlare di un sacco di cose».

Alexander aveva sentito e visto gli zombie la notte precedente.

«Quello con il martello era cattivo» commentò. «Un brutto segno, davvero. È terribile se cominciano a procurarsi delle armi».

«Forse dovremmo rivolgerci alla polizia» propose Herbert. «Il nonno mi ha chiesto di chiamarli ieri notte. Ma… poi non l’ho fatto».

Alexander scosse deciso la testa.



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