La follia degli uomini by Dario Paradisi

La follia degli uomini by Dario Paradisi

autore:Dario Paradisi [Paradisi, Dario]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2020-10-05T04:00:00+00:00


CAPITOLO XXXVII

– Alzatevi stupido idiota – urlò Armand a Charles. – Non voglio farvi nulla – aggiunse dopo che si accorse che era caduto a terra per paura.

Charles si alzò e cercò di recuperare un po’ di dignità. Non aveva mai avuto paura di morire, nemmeno in guerra e quello che gli stava accadendo era strano. Sì stava comportando come uno stupido vigliacco e si odiò per questo; ma c’era qualcosa in Armand che lo terrorizzava e non era certo per paura della morte che aveva avuto quella reazione. Prima o poi tutti dobbiamo morire, pensò. Allora cos’era che gli faceva tremare le gambe davanti a quell’uomo? si chiese. Forse Lionel aveva ragione, forse il male già lo aveva contaminato e la sua paura era che Armand si appropriasse della sua anima. Sì, Armand gli infondeva una paura non umana con la quale non si era mai confrontato. C’era qualcosa che non capiva nei suoi occhi caldi e impassibili. C’era una luce che non aveva mai visto. Sì tirò in piedi lentamente, cercando di mostrarsi il più calmo possibile.

– Seguitemi – gli disse Armand, dopo averlo osservato per qualche istante con un sorriso divertito e Charles cominciò a seguirlo senza pensare.

– Sentite le urla? – disse Armand voltandosi e guardandolo. – Forse li hanno catturati. Dobbiamo raggiungerli prima che quelle bestie li uccidano – e si mise a correre; ma nonostante corsero, non riuscirono ad arrivare in tempo.

Armand si fermò impietrito a osservare quegli idioti che si accanivano su quel corpo. Erano veramente senza cervello, pensò. Degli stupidi che appartenevano a stento alla razza umana.

– Vedete – disse rivolgendosi a Charles con tutta la calma del mondo. – Questi uomini sono animali. Uccidono per istinto, senza nessun raziocinio. Sono dei poveri primitivi.

Charles lo guardò strabiliato e a stento riuscì a capire il senso delle sue parole a causa delle urla di quegli uomini. Poi all’improvviso però calò il silenzio. Quegli uomini si era accorti di Armand e d’improvviso si erano resi conto che avevano fatto qualcosa che non voleva. Rimasero tutti immobili come dei bambini presi con le mani nel sacco. Armand si avvicinò lentamente a quel corpo. Il povero Jack era legato. Allora avvicinò la mano al suo naso per sentire se ancora respirava, ma non c’era più nulla da fare: era morto. Guardò i suoi uomini uno a uno, mentre questi chinavano la testa fuggendo il suo sguardo; poi si voltò e ordinò a Charles di seguirlo.

– Pagheranno per quello che hanno fatto, – disse Armand. – Quell’uomo poteva rivelarsi utile, poteva darci delle informazioni.

Charles non rispose. Era scosso dalla calma di Armand. Quell’uomo sembrava non impressionarsi di nulla e lo osservò mentre camminava deciso.

– Dove stiamo andando? – gli chiese poi trovando coraggio.

– Voglio mostrarvi una cosa – gli rispose, accelerando il passo. Mentre camminava Armand pensava ai suoi uomini che autonomamente avevano preso la decisione di uccidere. Ma chi credevano di essere? si chiese. Era lui il dispensatore della morte. Nessuno riusciva a stare al suo posto.



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