La freccia nera - Un racconto delle due rose by Robert Louis Stevenson

La freccia nera - Un racconto delle due rose by Robert Louis Stevenson

autore:Robert Louis Stevenson
La lingua: ita
Format: mobi, epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


.4.

LA «BUONA SPERANZA»

Un'ora dopo Dick era di ritorno a «La Capra e la Cornamusa», faceva colazione, e

riceveva il rapporto dei suoi messi e delle sue sentinelle. Duckworth era ancora assente da Shoreby; e gli accadeva di frequente, perché giocava molte parti nella vita, condivideva molti e diversi interessi, e trattava molti svariati affari. Aveva fondato la compagnia della Freccia Nera, da quell'uomo rovinato che era e desideroso di vendetta e di denaro; ma fra quelli che lo conoscevano meglio era ritenuto l'agente e l'emissario del grande artefice di re d'Inghilterra, Richard conte di Warwick.

In sua assenza, ad ogni modo, toccava a Richard Shelton dirigere le cose a Shoreby; e

mentre sedeva a tavola, aveva la mente preoccupata e la fronte grave di pensiero. Era

stato deciso, fra lui e Lord Foxham, di tentare un colpo ardito quella sera stessa e liberare Joanna con la forza. Molti erano, tuttavia, gli ostacoli; e i suoi informatori, arrivando uno dopo l'altro, gli portavano notizie sempre più inquietanti.

Sir Daniel si era messo in allarme per la scaramuccia della notte prima. Aveva rafforzato il presidio della casa nel giardino; e non ancora contento, aveva appostato uomini a cavallo per tutti i viottoli dei dintorni, in modo da essere immediatamente avvisato d'ogni movimento. Intanto, nel cortile di casa sua, cavalli sellati e cavalieri, armati di tutto punto, non attendevano che un segnale per partire.

L'avventura progettata per la notte si presentava di esecuzione sempre più difficile; ma d'un tratto il viso di Dick si rischiarò.

- Senzalegge! - gridò - Voi che siete stato marinaio, sareste capace di rubare un

naviglio?

- Master Dick - rispose Senzalegge - se mi appoggiate voi, sarei capace di rubare anche la cattedrale di York.

Poco dopo, i due s'incamminarono e scesero al porto. Era un ampio bacino che s'apriva fra colline di sabbia ed era circondato da dune, mucchi di materiale di legno in rovina, e da miseri e sconquassati quartieri di periferia. Molti battelli forniti di ponte e molte barche scoperte erano all'àncora, o tirate in secco sulla spiaggia. Il tempo cattivo, che durava da un pezzo, le aveva spinte al largo a cercare rifugio nel porto; e l'ammassarsi pesante di nuvoloni neri, e le raffiche gelide che si susseguivano senza interruzione, ora con qualche spruzzata di neve secca ora col semplice infuriare del vento, non lasciavano sperare alcun miglioramento, ma anzi minacciavano più serie burrasche nell'immediato futuro.

I marinai, dato il freddo e il vento, per la maggior parte si erano riparati a terra, e ora

sbraitavano e cantavano nelle taverne del porto. Già molte delle navi dondolavano

all'àncora completamente deserte, e coll'inoltrarsi del giorno, e con il tempo che non

prometteva di migliorare, ne aumentava sempre il numero. Fu a queste navi abbandonate, e soprattutto a quelle più lontane al largo, che Senzalegge rivolse la sua attenzione; mentre Dick, seduto su un'àncora sepolta a metà dalla sabbia e prestando orecchio ora alla voce aspra, possente e minacciosa del vento, ora al canto rauco dei marinai nella vicina taverna, dimenticò presto quanto lo circondava e s'immerse nel piacevole ricordo della promessa di Lord Foxham.



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