La grande sfida (1988) by Ing Dean

La grande sfida (1988) by Ing Dean

autore:Ing, Dean [Ing, Dean]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fantascienza, Urania
editore: Mondadori
pubblicato: 1989-12-30T23:00:00+00:00


Majid Hashemi si diresse verso la California in macchina perché con i sensori di tracce chimiche ormai in uso in tutti gli aeroporti sarebbe stato piuttosto difficile passare inosservati con un panciotto imbottito di tavolette al plastico. Il giorno prima del collaudo del maglev, proprio mentre attraversava il Deserto del Grande Lago Salato sulla statale 80, Majid si accorse che il condizionatore d'aria della Buick era guasto. I suoi baffi imponenti grondarono sudore per tutto il Nevada, mentre lui per poco non si slogava la spalla a furia di voltarsi a guardare i cartelloni pubblicitari che fiancheggiavano la strada. Era un ragazzo piccolo e magro, con un naso sproporzionato e certi denti da coniglio che nemmeno i baffi riuscivano a nascondere. Di sicuro non aveva mai avuto la fortuna di Golam con le donne e, fino a quel momento, si era sempre sentito molto timido in loro presenza. Quei cartelloni pubblicitari, invece, sembravano promettere una fortuna sicura al gioco e la compagnia di creature statuarie su cui lui aveva fantasticato spesso, immaginando il paradiso. Chissà perché, pensò Majid, di colpo non si sentiva più timido. Forse la certezza della morte imminente gli dava coraggio, oltre a suggerirgli un favoloso programma per la serata.

Si convinse che era stato lo stesso Allah a guidare il motore della Buick fino a Reno, per offrirgli l'esempio visivo di quelle Uri destinate ai martiri guerrieri. Con il Suo Divino aiuto, era assolutamente certo che avrebbe vinto il denaro sufficiente per pagarsi una signorina di sua scelta. Un assaggio di paradiso, insomma. Majid percorse in lungo e in largo la città finché non trovò un casinò grande come la Piramide di Gizah. Spese la metà dei suoi 200 dollari per acquistare un bel po' di fiche, nella certezza che Allah gli avrebbe dato una mano. Ma Allah lo lasciò solo sia al tavolo verde sia alle slot-machines, e lui Lo rimproverò amaramente per la lezione che gli aveva inflitto mentre si trovava solo e livido di rabbia in un modestissimo motel alla periferia della città. Il giorno seguente, mentre aveva luogo il collaudo del maglev vicino a Barstow, Majid puntò il naso voluminoso in direzione di Truckee e poi di Sacramento. Nella magnificenza del crepuscolo estivo si trovò in un luogo semi deserto a metà tra Walnut Creek e la Castro Valley, in California. Guidando la Buick in discesa, lungo dei ripidi tornanti in direzione di Hayward, individuò un cartello segnaletico e si accorse, quasi per caso, di avere appena attraversato la strada di Crow Canyon. Invece di cercare un altro motel, Majid si lasciò andare alle lusinghe del destino. Era davvero sorprendente incappare nel Crow Canyon per pura combinazione. Majid ripercorse la strada in salita, che si snodava tra boschetti di eucaliptus, e studiò gli appunti cifrati portati dal Michigan, prima di parcheggiare la Buick in una piazzuola confinante con la proprietà di John Wesley Peel, con la capote alzata per mimetizzarsi meglio. Tolse dal bagagliaio il piccolo e ingannevole panciotto in seta nera, inserì



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