La lotta by Jennifer L. Armentrout

La lotta by Jennifer L. Armentrout

autore:Jennifer L. Armentrout [Armentrout, Jennifer L.]
La lingua: ita
Format: epub
editore: HarperCollins Italia
pubblicato: 2019-04-10T16:00:00+00:00


19

Josie

Il mio cuore rallentò e poi accelerò i battiti. Seth me lo aveva detto una sola volta, convinto che stessi dormendo, e non ero sicura al cento per cento di aver sentito bene.

Ma ora lo aveva detto sul serio.

Aveva pronunciato quelle tre paroline che significavano tutto.

Okay, anche mangio una torta sono tre paroline significative, ma sentire che Seth mi amava fu come vedere un migliaio di speranze e sogni avverarsi all’istante.

Una parte di me avrebbe voluto schizzare fuori dalle coperte e saltargli addosso. L’altra metà era rimasta pietrificata da tanta confusione e trepidazione. Non capivo fino in fondo cosa stesse succedendo. Forse perché ero stanca da morire e, nonostante il riposino e il cibo, la spossatezza mi permeava ancora le ossa. In fondo, sembravano passate solo poche ore da quando giacevo raggomitolata sul pavimento gelido ad aspettare… e sperare di morire piuttosto che affrontare un altro secondo con Iperione e il resto dei Titani. Continuavo a non capire come fossi arrivata lì e come avremmo potuto aiutare Mitchell, se Seth rifiutava di andare a cercarlo o di lasciarmi sola.

E volevo festeggiare la sua dichiarazione. Finalmente mi aveva rivelato i suoi sentimenti, ma non riuscivo a cancellare l’immagine di lui insieme a quella bellissima donna dai capelli scuri.

«Josie?» Seth mi cercava con lo sguardo e mi accorsi di non avergli ancora risposto.

Inspirai tremante. «Io… ho aspettato una vita che me lo dicessi.»

Sulle sua labbra si affacciò lentamente un sorriso. «Avrei dovuto dirtelo una vita fa.»

Volevo ricambiare il sorriso, ma riuscivo soltanto a fissarlo. C’erano tante cose delle quali dovevamo parlare, che volevo chiarire. I miei pensieri si rincorrevano alla rinfusa e provavo sensazioni così forti… troppo forti. E poi ero nuda. Cioè, nuda come un verme dentro un accappatoio troppo largo che continuava a scivolarmi dalle spalle e aprirsi davanti. E avevo un vago ricordo di Seth che trascinava fuori dalla doccia il mio sedere nudo e scosso dai singhiozzi e che mi aiutava a indossare l’accappatoio dopo avermi vista saltare fuori dal letto e capitombolare, sempre nuda, sul pavimento.

L’apprensione oscurò i suoi occhi d’ambra. «Josie, per favore, di’ qualcosa. Qualsiasi cosa.»

Dovevo rispondere. «Se mi ami, allora perché… perché ti ho visto sulla terrazza con quella?»

Seth rimase immobile per un istante, poi appoggiò le mani sul letto, nello spazio vuoto tra noi. «Credo sia meglio partire dall’inizio.»

«Già.» Mi tirai la coperta sotto le braccia. «Mi sembra la cosa più sensata.»

Seth si alzò e si diresse verso la credenza. Nonostante i discorsi in sospeso e la mia terribile esperienza, non riuscivo a smettere di ammirare la sua pelle nuda. Lo avevo visto anche poco prima senza maglietta, ma non lo avevo guardato bene. Ora sì. I pettorali definiti. Gli addominali tesi. La vita dei pantaloni della tuta talmente bassa da mettere in risalto le scanalature su entrambi i fianchi. Anche la schiena era magnifica. Allungata, snella e muscolosa.

Perché non si metteva mai la maglietta?

Perché era Seth, ovvio.

«Per tutta la vita, ho sempre provato… un’inspiegabile attrazione per l’etere. Ne sentivo il richiamo, ancora prima di risvegliarmi come Apollyon.



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