La luce morente by George R.R. Martin

La luce morente by George R.R. Martin

autore:George R.R. Martin [Martin, George R.R.]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-12-15T07:59:15+00:00


9

«Ce l’abbiamo fatta», disse Gwen seccamente dopo aver superato il cancello. «Ci stanno inseguendo».

«Ci hanno visti?».

«Dovrebbero. Avevamo le luci accese quando abbiamo superato il cancello. Difficile che non le abbiano viste».

Una spessa oscurità fluiva da entrambi i lati della macchina e le foglie continuavano a stormire sopra di loro. «Scappiamo?», disse Dirk.

«La loro macchina avrà i laser funzionanti, mentre i nostri non funzio-nano. L’unico punto in cui possiamo andare è la strada esterna. La macchina dei Braith ci darà la caccia ed i cacciatori ci aspettano nascosti lassù, da qualche parte. Noi ne abbiamo uccisi solo due, forse tre. Devono essere di più. Siamo in trappola».

Dirk ci pensò. «Dobbiamo fare di nuovo il giro della rotonda ed uscire dal cancello dopo che loro sono entrati».

«Sì. È un’idea molto logica. Anche se fin troppo logica. Ci sarà un’altra macchina fuori ad aspettarci, suppongo. Io ho un’idea migliore». Mentre parlava fece rallentare la manta fino a farla fermare. Immediatamente davanti a loro la strada si biforcava, illuminata dai fari. A sinistra c’era la rotonda che ritornava su se stessa; a destra c’era la strada esterna, che qui ini-ziava la sua salita di due chilometri.

Gwen spense le luci e loro vennero inghiottiti dall’oscurità. Quando Dirk fece per parlare, lei gli impose il silenzio con uno sssh! deciso.

Il mondo era nerissimo. Dirk si sentiva come cieco. Gwen, la macchina, Sfida… tutto era scomparso. Sentiva le foglie che sfregavano tra di loro e gli parve di sentire l’altra macchina, quella dei Braith che veniva verso di loro, ma doveva essere la sua immaginazione, perché prima avrebbe dovuto vederne le luci.

C’era un leggero movimento dondolante, come se stessero seduti all’interno di una barca. Qualcosa di duro gli toccò il braccio e Dirk sobbalzò, e qualcos’altro gli graffiò la faccia.

Foglie. Si stavano sollevando, proprio dentro la chioma dell’albero Emereli, che si estendeva da tutte le parti.

Un ramo gli si premette contro, poi si allontanò frustandolo dolorosamente sulla guancia e facendogli uscire il sangue. Le foglie erano tutto attorno a loro. Alla fine ci fu un debole urto, quando le ali della macchina raggiunsero l’altezza dei rami più grossi. Non potevano sollevarsi più di così. Rimasero sospesi, ciechi, avviluppati dal buio e dal fogliame invisibile.

Pochissimo tempo dopo una lama di luce lampeggiò dietro di loro, andando verso destra, su per la strada. Era appena scomparsa che subito ne spuntò un’altra — da sinistra — voltò velocemente alla biforcazione e se-guì la prima. Dirk fu molto contento che Gwen avesse ignorato il suo suggerimento.

Rimasero sospesi in mezzo al fogliame per un tempo indeterminabile, ma non apparve nessun’altra macchina. Finalmente Gwen si abbassò di nuovo al livello della strada. «Questo scherzo non li ingannerà in eterno», disse lei. «Quando chiuderanno le trappole e si accorgeranno che noi non ci siamo dentro, cominceranno a farsi delle domande».

Dirk stava tamponando il liquido che gli usciva dalla guancia con un angolo della camicia. Quando senti con le dita che il piccolo rivolo di sangue si era finalmente asciugato, si volse in direzione della voce di Gwen.



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