la maledizione by lisa jane smith

la maledizione by lisa jane smith

autore:lisa jane smith [smith, lisa jane]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: horror
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Capitolo 11

«Lei cosa?», disse Keller uscendo dal bagno mentre si avvolgeva i capelli in un asciugamano.

«Sta male», rispose Winnie. «Naso gocciolante, un po' di febbre. Un'infreddatura. La mamma dice che non può andare a scuola.

"Bene, sembra che la fortuna sia dalla nostra parte", pensò Keller. Sarebbe stato molto più facile proteggerla restando in casa.

Winnie e Nissa avevano passato la notte nella camera di Iliana, mentre Keller, che avrebbe dovuto dormire sul divano letto nel soggiorno, aveva vagato per la casa fra un pisolino e l'altro.

«Possiamo trascorrere una giornata tranquilla», disse a Winnie. «Fantastico, purché si rimetta in salute prima di sabato».

L'amica rispose con una smorfia.

«Cosa c'è?»

«Ehm... è meglio che vai da lei».

«Perché?»

«Vai e basta. Vuole parlare con te».Keller si avviò verso la camera di Iliana, non prima di aver raccomandato a Winnie di controllare la tenuta delle difese della casa.

Iliana era seduta nel letto; indossava una camicia da notte ornata di gale, con un nastro passato nel colletto di pizzo. Appariva fragile e bella come sempre, con le guance accese dal lieve rossore dato dalla febbre.

«Come ti senti?», le chiese Keller, cercando di essere gentile.

«Bene», rispose, ma smentì l'affermazione con una scrollata di spalle che voleva significare "uno schifo". «Sai, volevo vederti, e salutarti».

Keller la guardò sconcertata, continuando a strofinarsi i capelli con l'asciugamano. Non le piaceva molto l'acqua, soprattutto dentro le orecchie. «Salutarmi?»

«Prima che tu te ne vada».

«Perché, pensi che dovrei andare a scuola al posto tuo?»

«No. Prima che tu vada via».

Keller si fermò e tentò di concentrarsi. «Iliana, cosa stai dicendo?»

«Sto dicendo che voi ragazzi ve ne andrete. Perché io non sono il Potere Selvaggio».

Keller si sedette sul letto e le chiese apertamente: «Cosa hai detto?».

Gli occhi di Iliana avevano di nuovo la sfumatura blu di un iris. A modo suo, parve seccata quanto lo era Keller. «Be', ho pensato che fosse evidente. Non posso essere il Potere Selvaggio. Non ho il fuoco azzurro... o quel che sia», volle aggiungere.

«Iliana, adesso non metterti a fare la bionda oca e stupida con me, o ti ammazzo».

Iliana si limitò a guardarla, stringendo il copriletto fra le dita. «Voi ragazzi avete commesso un errore. Non possiedo alcun potere, e non sono la persona che state cercando. Non pensi che dovreste andare a cercare il vero Potere Selvaggio prima che siano quei tipi loschi a trovarla?»

«Iliana, solo perché non sei riuscita a fermare quella macchina non significa che tu non abbia potere. Potrebbe semplicemente essere che non sai ancora come utilizzarlo».

«Potrebbe. Tu stessa ammetti di non esserne sicura».

«Nessuno può averne la certezza assoluta, non finché tu non ne dai una dimostrazione».

«Ed è proprio questo che non sono in grado di fare. Forse pensi che non ci abbia realmente provato. E invece sì, ho provato con tutte le mie forze». Lo sguardo di Iliana si fissò nel vuoto a quel doloroso ricordo. «Ero dietro quella finestra, guardavo giù nel cortile, e di colpo ho pensato "posso farlo"! Ho davvero creduto di sentire il potere, e di sapere come usarlo. Ma poi, quando ho cercato di raggiungerlo, non ho trovato niente.



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