La morte nell'anima by Jean Paul Sartre

La morte nell'anima by Jean Paul Sartre

autore:Jean Paul Sartre [Sartre, Jean Paul]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: archivio ladri di biblioteche
editore: Grizli777
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


« E che c'è che non va? A vederti sembri robusto... » « Il cuore. »

« Non avete mai sparato agli uomini? »

« Mai » rispose Mathieu.

Il caporale si volse ai compagni: tutti e tre scossero la testa.

« Faremo del nostro meglio » disse Pinette con voce strozzata.

Vi fu un lungo silenzio. 11 caporale lo guardava grattandosi la nuca. Infine sospirò e parve decidersi. Si alzò e disse, parlando a strappi:

« Io sono Clapot. Dovrete obbedire a me. Gli altri sono Chasseriau e Dandieu e non avrete che da fare quello che loro vi diranno, perché sono quindici giorni che ci battiamo e ci abbiamo fatto l'abitudine. »

« Quindici giorni? » ripetè Pinette, incredulo. « E come è possibile? »

« Coprivamo la vostra ritirata » intervenne Dandieu. Pinette arrossì e abbassò la testa. Mathieu sentì la mascella irrigidirsi. Clapot spiegò, in tono più conciliante: « Compito ritardatore. »

Si guardarono senza parlare. Mathieu si sentiva a disagio, pensava: "Non saremo mai dei loro. Si sono battuti quindici giorni di seguito e noi invece tagliavamo la corda lungo le strade. Sarebbe troppo comodo unirsi a loro per il fuoco d'artificio finale. Non saremo mai dei loro, mai. 1 nostri sono giù in cantina, marciscono nella vergogna e nell'infelicità e il nostro posto è con loro e noi li abbiamo piantati all'ultimo momento per orgoglio". Si affacciò, vide le case nere, la strada biancheggiante; si ripetè: "Il mio posto è laggiù, il mio posto è laggiù", eppure sapeva dentro di sé che non avrebbe mai più potuto scendere. Pinette sedette a cavalcioni sul parapetto, tanto per darsi un contegno.

« Tirati via di lì » disse Clapot. « Ci farai scoprire. » « I tedeschi sono ancora lontani. » « Che ne sai tu? Ti dico di tirarti via. » Di malumore Pinette saltò sul pavimento e Mathieu pensò: "Non ci accetteranno mai". Pinette lo irritava: si muoveva, parlava quando avrebbe dovuto cancellarsi, trattenere il respiro, farsi dimenticare. Mathieu sussultò: una gran detonazione, greve e pastosa, gli era scoppiata nelle orecchie. Ce ne fu una seconda, una terza: grida bronzee, il pavimento vibrava sotto i suoi piedi. Pinette ebbe un riso nervoso:

« Non avere paura, è l'orologio che suona. » Mathieu diede un rapido sguardo agli altri e vide soddisfatto che anch'essi erano trasaliti. « Sono le undici » disse Pinette.

Mathieu rabbrividì: aveva freddo, ma non era una sensazione sgradevole. Stava in alto nel cielo, al di sopra dei tetti, al di sopra degli uomini e aveva freddo, ed era buio.

"No, non scenderò, non scenderò di qui per nessun motivo.”

« Ecco i borghesi che se ne vanno. » Si sporsero tutti dal parapetto. Mathieu vide alcune bestie nere che si muovevano sotto il fogliame, pareva il fondo del mare. Sulla strada principale qualche porta si aprì piano; uomini, donne, bambini scivolavano fuori. La maggior parte eran carichi d'involti o di valigie. Piccoli gruppi si formarono sulla strada: parevano aspettare. Poi i gruppi si fusero in un unico corteo che si mise in moto lentamente verso il sud.



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