La perfezione by Unknown

La perfezione by Unknown

autore:Unknown
La lingua: ita
Format: epub
editore: Baldini&Castoldi
pubblicato: 2019-05-27T22:00:00+00:00


CAPITOLO DIECI

Quasi un incontro, ancora.

In una galleria. Il lago, una delusione. La festa in paese. Dio, che fame! Per questo ho perso i capelli. A pescare le trote. Una coppia volteggiava. Sei qui anche tu? Lo sfregiato.

Il resto fu una lunga corsa vertiginosa in una galleria cangiante, multicolore, ora buia ora illuminata, vampe di luce e suoni. Prima la corsa vera, quella della jeep nera nel nero ancora imperfetto della notte, ancora grigiastro e rosato a ponente, e naturalmente vere gallerie, quelle che già la sera prima avevano inghiottito e vomitato o piuttosto evacuato i fari giallastri della jeep che lui guidava veloce, ma non come ieri. C’era odore di pesce nella jeep, doveva essere la reticella dove lui metteva le trote, là dietro, nel bagagliaio.

Poi l’aria si fece più calda. Né lui né lei parlavano, ma Adriana sentiva qualcosa di nuovo, sentiva che quest’uomo riusciva a sorprenderla. Non avrebbe ancora saputo dire se le piaceva o le faceva paura, ma era diverso, si comportava in modo diverso, era fatto in modo diverso, e non era solo lo stupore che non se la fosse presa subito, lì, come lei gli si era data. Certo, questo era importante e bastava a renderlo davvero diverso da tutti loro, ma la ragione era un’altra. C’era qualcosa di oscuro, non minaccioso ma impenetrabile e oscuro, che lei sentiva vibrare ma finora non riusciva a distinguere.

Prima erano passati dal bar, davanti al bancone. Il padrone aveva sorriso, i clienti si erano voltati, sobri e ubriachi: lei era come invisibile, solo lui guardavano tutti. Avevano paura di lui, ecco cos’era, ma il nocciolo non era questo. Sì, la paura c’entrava, c’entrava la morte ma non era questo; non solo, almeno. Fu quello il primo momento in cui Adriana lo pensò, proprio lì, passando davanti al banco del bar, mentre la televisione annunciava un abbassamento di pressione e precipitazioni anche a carattere temporalesco per l’indomani in mattinata. L’ombra dell’uomo era grande come lui e si era allungata sul marciapiede, fuori, appena oltre la soglia, le luci del bar alle spalle.

L’aria si fece più calda, scendevano a valle (lei aveva fame), monti e colline ridotti a curve, masse rotonde o dirupate più buie del buio. Lui non parlava, lei non parlava e ascoltava quel silenzio pulsante, il respiro.

Il lago notturno fu una delusione: un pozzo slabbrato, inutile, enorme, una cisterna d’acqua nera e puzzolente, come mai l’aveva vista, e poi quel venticello odioso. Tutto differente da come le era apparso nel viaggio di andata, il ventisei di luglio, forse solo perché allora era mattino, la corriera aveva infilato un viale alberato, il lago era verde quasi come il mare, i monti lontani erano isole. Lui non parlava ma ogni tanto sorrideva, ora, si ravviava i capelli (una specie di tic) e una volta si girò verso di lei con la testa, il collo e una spalla, e la luce attraversava i suoi occhi e li schiariva.

Passarono uno, due paesi che parevano gettati a caso sulla strada e sulla



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.