La perla by John Steinbeck

La perla by John Steinbeck

autore:John Steinbeck [Steinbeck, John]
La lingua: ita
Format: epub, azw3, mobi
ISBN: 9788845250095
editore: Bimpiani
pubblicato: 2000-12-31T23:00:00+00:00


5.

La luna sorse poco avanti che i primi galli can~ tassero. Kino aprì gli occhi nel buio perché sentiva qualcosa muoversi accanto a sé, ma non si mosse.

Solo i suoi occhi frugarono il buio, e nella pallida luce, della luna che filtrava dalla fessura della capanna Kino vide Juana alzarsi in silenzio. La vide andare verso il focolare. Lavorava con tanta cautela, che solo quando smosse la pietra del focolare egli udì un lieve rumore. Poi, come un'ombra, scivolò verso la porta. Indugiò un momento accanto alla cesta in cui dormiva Coyotito, per un attimo fu nera nella inquadratura della porta, e scomparve.

L'ira ribollì in Kino. Si alzò e la seguì in silenzio come in silenzio era uscita lei, e sentì i suoi passi rapidi dirigersi verso la spiaggia. In silenzio la inseguì, e il suo cervello era rosso d'ira. La vide superare la linea delle stoppie, inciampare fra i ciottoli della spiaggia; poi Juana lo sentì venire e si mise a correre. Il suo braccio si era levato come per lanciare qualcosa, quando lui le fu addosso, e glielo afferrò e le strappò di mano la perla. La batté in pieno viso col pugno chiuso, ed essa cadde fra i ciottoli, ed egli la colpì nel fianco. Nella pallida luce Kino vide le onde batterle contro, e la sottana aderirle alle gambe.

Kino la guardò dall'alto stringendo i denti. Sibilava come un serpe, e Juana lo guardò con occhi spalancati e pieni di terrore come una pecora davanti al macellaio. Sapeva che assassinio era in lui, e così fosse, lei l'accettava, e non avrebbe resistito e neppure protestato. Fu allora che l'ira lo lasciò e un cupo disgusto ne prese il posto. Le volse le spalle e corse su per la spiaggia, oltre la linea delle stoppie.

I suoi sensi erano intorpiditi dall'emozione.

Sentì passi avvicinarsi, tirò fuori il coltello e colpì un'ombra nera e sentì la lama giungere a destinazione, poi cadde in ginocchio e qualcuno gli si buttò sopra. Dita avide frugarono i suoi vestiti, dita frenetiche lo perquisirono, e la perla sbalzata via dalla sua mano, giacque dietro una pietra ammiccando nella morbida luce lunare.

Juana si alzò dal pietrame sul bordo del mare. La sua faccia era tutta un sordo dolore e il fianco le doleva. Si raddrizzò per un momento sulle ginocchia, con la gonna bagnata che le si appiccicava contro. Non era arrabbiata con Kino. "Sono un uomo," aveva detto, e ciò significava molte cose per lei. Significava ch'egli era per metà pazzo e per metà dio. Significava che Kino avrebbe lanciato la sua forza contro una montagna e scagliato la sua energia contro il mare. Nella sua anima di donna, Juana sapeva che la montagna non si sarebbe mossa e che l'uomo si sarebbe schiantato; che il mare si sarebbe ingrossato mentre l'uomo affogava. E tuttavia era proprio questo che faceva di lui un uomo, per metà pazzo e per metà dio, e Juana aveva bisogno di un uomo, non poteva vivere senza un uomo.

Queste differenze fra uomo e donna potevano turbarla, ma le conosceva, e le accettava, e le erano necessarie.



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