La presidente by Alicia Giménez-Bartlett

autore:Alicia Giménez-Bartlett [Giménez-Bartlett, Alicia]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788838944291
editore: Sellerio
pubblicato: 2022-04-06T22:00:00+00:00

15

Nessuna delle due sorelle Miralles aveva mai messo piede all’Istituto di Medicina Legale. L’avenida Menéndez Pelayo le accolse con gli alberi frondosi e l’intenso traffico di sempre. Nel varcare la soglia dell’edificio ebbero un brivido. Era la prima volta che affrontavano la realtà concreta della morte. Non avevano visto il corpo di Vita Castellá se non nei rilievi fotografici, quindi per loro fino a quel momento le indagini erano state un po’ come un gioco di ruolo. Ma lì il gioco finiva. Il medico legale che le ricevette si chiamava Domingo Barrachina ed era un uomo sui cinquant’anni. Le fece accomodare in una piccola stanza che non sembrava essere il suo ufficio personale.

– Ormai possiamo inviare tutti i referti e le relazioni via mail, ma immancabilmente mi chiedete un incontro in presenza.

– Non volevamo disturbare – disse Berta, come se si fosse permessa di venire a prendere il tè senza un invito.

– Non si preoccupi, ci sono abituato. È normale che lo facciano i poliziotti più anziani, ma voi siete giovani, vi immaginavo più abituate al virtuale. Però lo capisco, nessuno ha familiarità con il nostro lavoro, ci sono sempre delle questioni da chiarire.

– In effetti noi siamo alla prima esperienza – ammise Marta.

Il medico sorrise e le guardò con maggiore simpatia. Aprì le braccia come per offrire protezione.

– D’accordo, avanti, fate tutte le domande che volete. Avete visto il referto che ho trasmesso al vostro commissariato?

– Sì. Sappiamo che il corpo non mostra segni di colluttazione, che la morte è avvenuta due ore prima del ritrovamento, che la traiettoria della pallottola è coerente con la posizione dell’arma, che non c’erano tracce di stupefacenti nell’organismo, che lo stomaco era vuoto, e che il colpo l’ha uccisa quasi istantaneamente.

– Esatto. E le domande?

– Vede, dottor Barrachina, le nostre non sono vere e proprie domande. O forse sì. Vorremmo che lei ci aiutasse a escludere, o piuttosto a rafforzare, un’ipotesi.

– Sono tutt’orecchi.

– La conclusione a cui sembra giungere l’autopsia è che la donna si sia tolta la vita. Noi invece abbiamo motivo di sospettare che qualcuno l’abbia uccisa inscenando un suicidio. C’è qualche possibilità che le cose siano andate in questo modo?

Il medico si fece pensieroso.

– Se fosse come dite, è strano che non ci sia stata lotta tra la vittima e l’assassino, o che questa lotta non abbia lasciato segni sul corpo.

– Ma immaginando che i due si conoscessero...

– Anche in questo caso, di solito la reazione della vittima è di rifiuto istintivo, di fuga, semmai... A meno che, paralizzata dal terrore, non sia stata del tutto incapace di reagire. Non c’erano impronte sull’arma?

– Solo quelle della vittima.

– E che cosa vi fa pensare che sia stata assassinata?

– È stata trovata nell’anfiteatro del Parque de Cabecera, in piena notte. Non le sembra un posto un po’ insolito per uccidersi? Perché andare così lontano, e con quale mezzo? – continuò Berta.

Barrachina aprì un computer che aveva sul tavolo. Lo accese, cercò il referto dell’autopsia di Manuela Pérez Valdecillas e lo fece scorrere con il mouse senza pronunciare una parola.

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