La privatizzazione del mondo by Jean Ziegler

La privatizzazione del mondo by Jean Ziegler

autore:Jean Ziegler [Ziegler, Jean]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: ✪
pubblicato: 2003-04-18T22:00:00+00:00


4.

La devastazione della natura

La mano invisibile del mercato globalizzato non distrugge solo le società umane, ma anche la natura. Tra tutte le distruzioni inflitte alla natura dal capitale finanziario multinazionale, prendiamo l’esempio della devastazione delle foreste vergini del pianeta. Per poterle sfruttare al massimo, le società transnazionali del legno le distruggono, mentre grandi agglomerati agroindustriali bruciano ogni anno decine di migliaia di ettari di foresta alla ricerca di nuove terre da destinare alle piantagioni o all’allevamento estensivo dei bovini.

Oggi le foreste tropicali coprono solo il 2 percento della superficie terrestre, ma ospitano il 70 percento di tutte le specie vegetali e animali. In quarant’anni (1950-1990), la superficie totale delle foreste vergini si è ridotta di più di 350 milioni di ettari: il 18 percento delle foreste africane, il 30 percento delle foreste dell’Oceania e dell’Asia, il 18 percento delle foreste latinoamericane e caraibiche sono stati distrutti. Attualmente si stima che ogni anno vengano distrutti più di tre milioni di ettari di foresta. La biodiversità: ogni giorno varie specie vegetali e animali vengono annientate in modo definitivo; più di cinquantamila specie tra il 1990 e il 2000. Gli uomini: secondo un primo censimento, condotto nel 1992, nella foresta amazzonica restavano ormai meno di duecentomila abitanti autoctoni (erano nove milioni prima della colonizzazione) (1).

La foresta amazzonica è la più grande foresta vergine del mondo. Il bacino amazzonico si estende per circa sei milioni di chilometri quadrati. L’Istituto per l’esplorazione dello spazio, la cui sede è a Sao Paulo, in Brasile, lo sorveglia per mezzo di satelliti fotografando regolarmente l’avanzare della desertificazione. Durante il solo 1998, 16838 chilometri quadrati di foresta amazzonica sono stati distrutti: un territorio che corrisponde alla metà della superficie del Belgio. La distruzione diventa sempre più rapida: nel 1998 è stata superiore del 27 percento rispetto al 1997. L’istituto ha cominciato il suo lavoro di sorveglianza nel 1972; da quella data più di 530mila chilometri quadrati sono stati annientati (2).

L’Amazzonia è il polmone verde del pianeta.

Il governo brasiliano promulga leggi sempre più draconiane contro gli incendi dolosi e la deforestazione non autorizzata, e pubblica regolamenti su regolamenti sullo sfruttamento e il trasporto del legno, ma la maggior parte di queste leggi e di questi regolamenti non viene mai applicata. La corruzione dilaga tra molti funzionari, deputati e governatori. E poi la sorveglianza di questo immenso territorio è difficile e può essere effettuata solo dal cielo, ma spesse coltri di nubi bianche coprono per mesi una gran parte del suolo amazzonico. Si ritiene che il 20 percento degli incendi dolosi non venga mai neppure individuato.

Le conseguenze climatiche della distruzione delle foreste tropicali da parte dei predatori delle società transcontinentali del legno e dell’allevamento sono disastrose. La sparizione progressiva delle foreste vergini perturba il clima; terribili siccità distruggono le terre fertili e privano gli uomini delle loro possibilità di sussistenza.

In molte regioni del mondo, e in particolare nell’Africa saheliana, terre un tempo fertili si stanno desertificando. I due terzi della superficie del continente africano sono ormai costituiti da zone aride o da deserti.



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