La promessa del leone by Chiara Cilli

La promessa del leone by Chiara Cilli

autore:Chiara Cilli [Cilli, Chiara]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2016-12-21T16:00:00+00:00


Dio, Jamila era sul suo petto. Contro di lui.

Daren avvertiva il suo fiato caldo sulla pelle esposta. Lei lo accarezzava con movimenti circolari, inconsapevole delle sensazioni che gli stava inviando.

Le sue belle dita affusolate scesero verso il basso, contornandogli le linee degli addominali contratti fino allo spasmo. Cristo, non riusciva a respirare; aveva paura di perdere il controllo, se lo avesse fatto. Jamila si premeva sempre di più contro il suo fianco. Tra non molto avrebbe alzato una gamba e l’avrebbe abbandonata sulle sue, sfiorandogli gli stinchi con la punta delle dita. Oh, Gesù… Daren avrebbe voluto agganciare una mano sotto il suo ginocchio e sistemarsela sul bacino in quel preciso momento.

Oddio, se lo avesse fatto…

«Toccami.»

Daren si pietrificò. Oh, Cristo santo…

Lo aveva detto davvero? Jamila lo aveva detto veramente, o era solo frutto della sua fantasia?

«Jamila…» boccheggiò, tentando di sgattaiolare via prima che il suo lato animale emergesse e si prendesse quello che voleva.

Lei gli premette con veemenza le dita sul petto, tanto che la pelle divenne pallida per l’esagerata pressione.

«Voglio sentirti» sussurrò sensuale.

Il braccio di Daren esaudì quella richiesta, circondandole le spalle e traendo quella creatura celestiale ancor più a sé. Fece scorrere la mano sulla sua schiena, sibilando di piacere quando lei si inarcò sotto il suo tocco.

Jamila tirò su la testa e i loro sguardi si attrassero come calamite. Al chiarore della luna, gli occhi di Daren erano scuri, con pallidi raggi verdi che si spostavano da una parte all’altra delle iridi. Era bellissimo, con quei ciuffi dorati che gli cadevano davanti agli occhi, la fossetta sul mento, lo sguardo perso nel suo.

Gli sorrise, prendendo delicatamente la mano con cui non le stava accarezzando la schiena e intrecciando le dita alle sue. «Cosa c’è?» gli domandò, baciandogli il dorso della mano.

Daren migliorò la presa, incantato.

«Non riesco a smettere di guardarti.»

Sganciò le dita dalle sue per poterle carezzare la guancia, mentre lei gli faceva scivolare la mano sul braccio.

«Penso sempre a te. In ogni momento.

Non riesco a smettere di volerti con tutto me stesso.»

Jamila avvicinò il viso al suo, le punte dei loro nasi si toccavano. «Promettimi che non smetterai mai.»

Daren smise di respirare, annegando inesorabilmente nei suoi occhi, splendenti come il granato marrone più prezioso. Delicato ma sicuro, le prese il viso tra le mani mentre la convinzione di essere solo un ripiego iniziava lentamente a scemare.

«Mai» le promise.

Le loro labbra si incontrarono, languide e frementi allo stesso tempo.

Quando si separarono di appena un millimetro, Jamila ripristinò quel contatto così a lungo desiderato e lo penetrò con la lingua, strisciando con il corpo su di lui per non lasciargli via di scampo.

Non che Daren avesse in mente di fermarsi; proprio per niente. La lingua della sua femmina era così intraprendente, mentre lambiva la sua, mentre entrava e usciva dalla sua bocca, che lo mandò su di giri nel lasso di un secondo. Guizzò seduto e si sistemò le gambe di Jamila intorno ai fianchi.

Udire il suo gemito di sorpresa fu come ricevere una secchiata d’acqua gelida in una giornata afosa.



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