La Rosa e Il Corvo by Susan Wiggs

autore:Susan Wiggs [Wiggs, Susan]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2012-04-29T10:41:43+00:00

E dopo che ci siamo diagnosticati i rispettivi malanni, perché non mangiamo qualcosa? Lorelei frugò nel suo zaino e tirò fuori dei panini sottratti alla cucina di Padre Maurizio.

Ne porse uno a Daniel, e recitò la preghiera di ringraziamento.

Sollevò lo sguardo e si accorse che lui stava già masticando.

Mi dispiace borbottò lui a bocca piena. Me ne sono dimenticato. Appariva così mortificato che Lorelei gli accarezzò una guancia.

Non devi cambiare le tue abitudini per me, caro, e… Un latrato interruppe la frase a metà.

La sagoma di un cane si disegnò contro un rilievo e un attimo dopo Barry, scodinzolante e festoso, era addosso alla padroncina.

Daniel aveva sguainato il pugnale e fissava il sentiero dal quale Barry era apparso, pronto al peggio.

venuto solo lo rassicurò Lorelei. Se fosse in cerca, avrebbe abbaiato solo dopo che ci avesse trovato. Non mi piace disse Daniel rimettendo il pugnale nel fodero. Manchiamo solo da poche ore e siamo già stati rintracciati. Lorelei si era inginocchiata accanto al cane, gli cingeva il collo con un braccio e affondava il viso nella sua folta pelliccia.

Barry è un asso esclamò con orgoglio. Un campione, anche se un po’ birichino.

Avrei dovuto legarlo alla catena, ma non ne ho avuto il coraggio. Fallo tornare indietro. Cosa? Non esiste un comando per rimandarlo all’Ospizio? Sì, ma… Come poteva spiegargli, fargli capire che era stato difficile lasciarsi tutto alle spalle? Che l’arrivo inatteso del suo Barry l’aveva riempita di gioia? D’altra parte, comprendeva bene che un cane avrebbe complicato ulteriormente il loro già difficile andare.

Con la morte nel cuore si alzò, dette un’occhiata al viso dell’amato ma vi lesse solo un’implacabile risoluzione.

Vas-y! comandò trattenendo le lacrime.

Il cane si allontanò di pochi passi e si voltò verso di lei, guardandola con occhi vellutati e imploranti.

Vattene, Barry.

Via! Il cane protese la testa, abbassò la coda e si avviò lungo il sentiero appena percorso.

Ti ha salvato… mormorò Lorelei, in un sussurro appena percettibile.

Che cosa? Barry è stato il primo a individuarti nella valanga.

Mi è sembrato giusto che tu lo sapessi. Parlava senza guardarlo, gli occhi fissi sul cane che se ne andava mogio mogio, come se fosse stato percosso.

Sei la più difficile… riprese Daniel.

Ma lei non lo stava a sentire, presa dalle proprie riflessioni.

Barry appartiene a me, non all’Ospizio.

Padre Droz lo scelse dalla cucciolata e me lo donò. … lamentosa… Ho pensato che tu dovessi saperlo, ecco tutto. … convincente creatura che abbia mai incontrato.

L’unica con la quale continuo a perdere le mie battaglie. Ci volle qualche secondo perché il significato di quelle parole arrivasse alla sua coscienza.

Perdere? Vuoi dire che… Avanti, richiama quel dannato cane! Lorelei gli si buttò fra le braccia con uno strillo deliziato.

Oh, dolcissimo amore mio! gridò, subito prima di lanciare un energico richiamo al suo cane.

Costui non se lo fece ripetere, e le si avventò contro con un entusiasmo che la buttò a gambe all’aria, in un’allegra confusione di gambe e zampe, di capelli e pelliccia, di visetto e muso luccicanti di occhi felici.

Daniel non riusciva a capacitarsi.

Era arrivato

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