La sconosciuta della Senna by Guillaume Musso

autore:Guillaume Musso [Musso, Guillaume]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788834606278
editore: La nave di Teseo
pubblicato: 2021-09-30T22:00:00+00:00

* Direction de la Police Judiciaire [N.d.T.].

11.

Il palazzo delle illusioni

Non esistono ostacoli: l’unico ostacolo è la destinazione,

camminate senza una destinazione.

Francis Picabia

1.

“Macron è un vero dittatore”, “La Francia è un paese ultraliberista”, “Il sistema sanitario francese resta il migliore del mondo”, “François Hollande non è stato un cattivo presidente della Repubblica”.

Roxane alzò la testa in direzione dei due uomini che occupavano il tavolo a fianco. Alla gara di chi spara più cazzate nel giro di un minuto, quei due avrebbero avuto serie possibilità di vittoria.

Erano le 12.45. Seduta a un tavolo del Select, la poliziotta aspettava Valérie Janvier rileggendo le sue note sul cellulare. La mitica brasserie del boulevard du Montparnasse era tutt’altro che piena. Abitualmente frequentata da editori e giornalisti, la Cantine du Monde des Lettres aveva registrato la partenza dei suoi habitué alla volta delle seconde case nel Luberon o in Bretagna. Con la sua vetrata, le sue ottomane di vimini, i suoi stucchi e le sue modanature, il locale evocava la Francia degli anni venti e soddisfaceva i turisti. D’un tratto, una figura familiare varcò la porta del ristorante. Jean-Gérard Azéma. Il paparazzo cercò Roxane nella sala e, dopo averla individuata, si appressò a lei con un largo sorriso.

“Non ci perdiamo più di vista!”

“Come mi hai ritrovato?”

“È il mio mestiere!” rispose lui sedendole davanti.

Jeangégé fece segno a un cameriere e ordinò un perroquet.

“Da quando i poliziotti pranzano al Select? Non ti neghi niente, si direbbe.”

“Hai informazioni per me?”

“Potrebbe essere. Cosa mi dài in cambio?”

“Nada, te l’ho già detto stamane.”

Roxane si era aspettata la ricomparsa del paparazzo. In quei tempi di vacche magre, la storia di Milena Bergman era un’esca seducente.

“Ok,” abbozzò lui, “come prova delle mie buone intenzioni ti offro l’identità dell’intestatario del numero sulla lista rossa.”

Le restituì il post-it che Roxane gli aveva lasciato poche ore prima. Azéma vi aveva aggiunto un nome.

“Gaétan Yordanoff?”

“Un tuo collega, a quanto pare.”

“Un poliziotto?”

“Sì, un bel pollo ruspante della Brigade Financière. Mi piace quando la sbirraglia dà la caccia alla sbirraglia. Mi ripaga di tutto.”

Roxane trovò l’informazione interessante. Una nuova prova, se ce ne fosse stato bisogno, che Batailley aveva attivato tutti i suoi contatti e che l’indagine aveva ramificazioni complesse.

Un cameriere portò la bevanda. Jeangégé ne bevve con avidità una lunga sorsata, come se avesse appena attraversato il Sahara senza borraccia.

“Aaah! Che piacere! Non c’è niente di più autentico del pastis. Mi ricorda le vacanze, la pétanque, Saint-Paul-de-Vence...”

“Sto aspettando qualcuno, se non hai più niente da dirmi, puoi terminare di bere l’aperitivo al bar.”

“Ancora un momento, ho dato un’occhiata al tuo articolo. Piuttosto interessante...”

Azéma non era uno stupido. Malgrado l’età, era sempre in tiro, sapeva fiutare lo scoop, il sulfureo, gli odori pestilenziali dell’anima, rivestendo la sua meschina attività con gli orpelli della “ricerca della verità”.

“Spiegami perché i poliziotti s’interessano a questa storia.”

“Perché la faccenda ha mille risvolti, Jeangégé, e se avrò bisogno di far filtrare un’informazione, tu sarai il primo a essere messo al corrente.”

“Promesso?”

“Giurato, sputato, ora però smamma, il mio appuntamento non tarderà molto. Chiedi al bar di mettere il tuo pastis sul mio conto.

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