La stanza dei riflessi by Marco Martano

autore:Marco Martano [Martano, Marco]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2019-01-12T23:00:00+00:00

Ore 21:03

Il tempo, docile, accompagnava lo sguardo di Sonia lungo il corpo di Kalyn, assopita, sfinita da ore vissute in un mare di passione fino a quel giorno estraneo. La fioca luce che filtrava dall’anticamera, illuminava il volto della giovane. Gli oceani di smeraldo erano custoditi dietro palpebre pesanti. Sonia le accarezzò la mano destra, per poi scorrere leggera con le dita sulle lettere del tatuaggio. Caer Ibormeith. Le sue mani attraversarono delicate il seno di Kalyn per raggiungere infine il suo viso. Estasiata da quella bellezza, avrebbe vissuto il resto della sua vita racchiusa in qui momenti. Ma la realtà non trovò accordo con i desideri e un suono improvviso interruppe quella silenziosa venerazione. Kalyn aprì stancamente gli occhi. Sonia d’istinto guardò l’orario. Il suono del campanello risuonò per la seconda volta, vibrando nel silenzio.

«Oh, no!», esclamò Sonia.

«Che c’è?», domandò una Kalyn ancora stordita.

«Brandon… il detective con cui sto seguendo un caso. Avevamo appuntamento alle 21… l’ho completamente dimenticato!», spiegò, abbandonando il letto e vestendosi in fretta. I suoi movimenti erano frenati dalla difficoltà di muoversi. La sua caviglia era gonfia e dolente.

«Che te ne frega? Lascia che vada via!»

«Non lo conosci! Avrà visto le luci accese, se non apro è capace di rompere un vetro ed entrare!»

«È fuori di testa? Forte!», commentò Kalyn.

«No! È solo molto sospettoso…»

«Sbirri del cazzo! Sempre a rompere le palle…», sentenziò Kalyn stiracchiandosi e sedendosi sul letto.

«Scendo!», disse Sonia dirigendosi lentamente verso i gradini della scala. Li percorse zoppicando, il più in fretta che potesse. Il campanello suonò per la terza volta. Poi finalmente la donna raggiunse la porta. Aveva indossato in fretta una maglia e un paio di jeans, sistemandosi i capelli con le dita. Aprì, trovando di fronte alla porta un Brandon perplesso, che la guardava con curiosità.

«Sonia! Cominciavo a preoccuparmi! Va tutto bene?»

Effettivamente l’espressione della donna era un misto tra imbarazzo e stordimento. «Brandon? Si… tutto bene! Vieni, entra.», disse facendo accomodare il detective che, entrando nella saletta non poté fare a meno di notare la maglia e il reggiseno, abbandonati tra il parquet e il divano. Sonia, ancor più imbarazzata, li raccolse. «Non… ehm… ok, dammi un minuto!»

Brandon la osservava sempre più incuriosito. La donna, zoppicando, si diresse verso gli scalini. «Sei sicura di sentirti bene, Sonia?»

«Si, certo, devo solo…» Non fece in tempo a terminare quella frase che si trovò di fronte Kalyn. Aveva indossato i jeans e una t-shirt, trovata nell’armadio di Sonia.

«Ciao!», esordì la ragazza, rivolgendosi a Brandon, inizialmente stupito, ma poi quasi compiaciuto da quell’inaspettata visione.

«Brandon, lei è Kalyn! Kalyn, il detective Brandon Nolan!», esclamò Sonia, non trovando di meglio, a quel punto, che passare alle presentazioni.

«Brandon!», esclamò Kalyn in un saluto estremamente informale!

«Kalyn!», gli rispose a tono il detective porgendole la mano.

«Questi sono miei!», disse la ragazza prendendo la maglietta e il reggiseno dalle mani di Sonia e poggiandoli sul tavolino accanto al divano, lasciando la mano di Brandon sospesa a mezz’aria. Poi, dopo averlo fatto attendere alcuni secondi, rispose al gesto di saluto dell’uomo.

«Mi dispiace Brandon, ho completamente dimenticato il nostro appuntamento!», si giustificò Sonia.

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