La Stella dell'Araucania (Italian Edition) by Emilio Salgari

La Stella dell'Araucania (Italian Edition) by Emilio Salgari

autore:Emilio Salgari [Salgari, Emilio]
La lingua: ita
Format: epub
Amazon: B01LO3PFB0
pubblicato: 2012-04-27T08:48:47+00:00


Se erano ammirabili, sotto quelle luci, erano perň anche paurosi per le loro masse enormi e per le loro punte che s’avanzavano in tutte le direzioni, e solide quanto scogliere.

- Che spettacolo! - esclamň il signor Lopez. - Non credevo che i ghiacci potessero prendere tinte cosě splendide.

- Uno spettacolo che fa rabbrividire, signore - disse papŕ Pardoe. - E questo non č ancora niente. Vedrete piů tardi, quando incontreremo i vecchi ice-bergs polari, se saremo costretti a scendere molto al sud.

— Mi domando infatti, come noi oseremo sfidarli? Guarda come ondeggiano e come di quando in quando si rovesciano. Se uno si capovolgesse quando noi ci cacceremo nel canale, ci schiaccerebbe di colpo.

- E perché perdono l’equilibrio? - chiese Mariquita, che guardava quei colossi piů con curiositŕ che con terrore.

- In causa della diversa temperatura dell’acqua - rispose il vecchio esploratore. - Quella, dello stretto č meno fredda di quella dell’Atlantico, sicché rode le basi delle montagne natanti, compromettendo cosě il loro equilibrio. Guarda quel colosso che sta per rovinare! L’onda giungerŕ fino a noi.

Una gigantesca montagna che si trovava all’avanguardia di quella formidabile flottiglia, alta per lo meno trecento metri e che sorreggeva sui suoi fianchi dei massicci obelischi che sembravano le torri d’un vecchio castello, aveva cominciato a oscillare scricchiolando e tuonando, come sé non potesse piů reggere l’enorme peso che la squilibrava.

Di quando in quando una delle sue torri o dei suoi bastioni diroccava improvvisamente, con immenso fracasso e dalle sue cime precipitavano enormi massi causando nuovi guasti e nuove fenditure.

Si sarebbe detto che da un momento all’altro dovesse sfasciarsi tutta e sommergersi.

Piotre l’aveva giŕ notata. Con un comando incisivo fece cambiare la velatura, in modo da presentare la prora al colosso che si trovava a soli cinquecento metri, poi gridň:

- Tenetevi fermi per l’onda! Rispondo di tutto!

Il colosso polare continuava ad oscillare ed a tuonare come se nel suo corpo scoppiassero di tratto in tratto delle mine. Le sue cime descrivevano degli archi che sempre piů si accentuavano.

Piotre, sempre fermo al timone, lo guardava attentamente, cercando di dirigere la Quiqua al largo per evitare la gigantesca ondata che doveva produrre nella sua caduta. Per sua mala fortuna il vento non si prestava troppo per quella manovra, soffiando dal sud-sud-est.

- Cade - disse ad un tratto papŕ Pardoe. - Attenti! Tenetevi stretti al bordo o verrete sbalzati sul ponte. Il colosso s’inchinň dapprima lentamente, poi rapidamente. Le sue tre vette parve per un istante che dovessero unirsi o precipitare addosso alle torri od ai bastioni, invece rimasero salde. Furono vedute piombare, poi immergersi bruscamente. L’enorme massa si rovesciň su un fianco, fracassando, con un rombo spaventevole, i ghiacci minori che furono per cosě dire polverizzati, poi scomparve tutta sollevando un’onda cosě mostruosa da far impallidire perfino Piotre.

Quella montagna d’acqua che s’avanzava colla velocitŕ d’un cavallo lanciato al galoppo, muggendo cupamente e colle creste irte di spuma candidissima, si rovesciň con impeto furioso sulla Quiqua sollevandola bruscamente a prodigiosa altezza, poi la precipitň in un abisso che pareva non dovesse avere piů fondo.



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