La Stirpe di Salomone by Clive Cussler & Paul Kemprecos

La Stirpe di Salomone by Clive Cussler & Paul Kemprecos

autore:Clive Cussler & Paul Kemprecos [Cussler, Clive & Kemprecos, Paul]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-12-15T07:38:24+00:00


«Potrebbe dirci dove ha acquistato questa merce il suo amico?» provò a chiedere la ragazza.

Mehmet spiegò di aver preso le statuette nel Sud del Paese, dove viveva sua madre; ai compratori raccontava che erano gli eunuchi di un harem. La fattura avrebbe potuto essere migliore, e i dettagli non erano troppo accurati, ma il vecchio che li faceva gli era simpatico, perciò ne comprava un certo numero ogni volta che andava a far visita alla vecchia madre, il che accadeva una volta al mese all’incirca. L’artista li vendeva nel villaggio abbandonato, disse. «Dove si trova?» s’informò Austin. «Si chiama Kayakoy», rispose Cemil, «nelle vicinanze della città di Fethiye. É

appartenuto alla Grecia fino alla firma del trattato di Losanna, nel 1923, quando i greci rientrarono in patria e, in cambio, i turchi residenti in Grecia si trasferirono in Anatolia. Poi il villaggio fu abbandonato a causa di un grosso terremoto. É un’attrazione turistica, ora.» Quando Austin chiese di sapere il nome dell’artista, Mehmet disse di essere certo che sarebbe riuscito a ricordarselo, ma nel frattempo suggeriva al signore e alla bella signorina di fare un giretto per il negozio. Accogliendo il suggerimento, Austin comprò una sciarpa di seta per Carina e un fez per sé, anche se nessun turco che si rispetti si farebbe vedere in giro con il copricapo a forma di cilindro in testa.

Una volta salutato Mehmet, dietro suggerimento di Cemil si diressero nella zona di Haghia Sophia per pranzare nel giardino piacevolmente ombreggiato di un ristorante all’aperto. Mentre aspettavano di essere serviti, Cemil osservò: «Peccato che siate venuti fin qui per nulla».

«A me non dispiace affatto», protestò Carina. «Ho avuto l’occasione di conoscerla di persona, e di ringraziarla per il suo aiuto. Inoltre, non abbiamo ancora finito, qui.»

«Ma avete visto che le statuette non sono altro che un souvenir per turisti.»

Austin allineò le figurine sul tavolo. «Quanto dista la città dove vengono prodotte?»

«Si trova sulla Costa Turchese, a ottocento chilometri circa. Intendete prolungare la vostra visita in Turchia?»

Austin sollevò una statuina. «Mi piacerebbe parlare con l’artista che le fa.»

«Anche a me», confermò Carina. «É possibile che abbia usato un Clive Cussler con Paul Kemprecos

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La Stirpe di Salomone

modello a grandezza naturale.»

«Questa statua dev’essere di gran valore.»

«Forse, o forse no.»

«Capisco la vostra esigenza di discrezione», convenne Cemil alzandosi.

«Dalyran si trova a una sola ora da qui, in aereo. Da là non è difficile raggiungere Kayakoy via strada. Ora, se volete scusarmi, tolgo il disturbo, ma contattatemi pure se avete bisogno di aiuto. Ho numerosi contatti a Istanbul.»

Pochi minuti dopo la partenza di Cemil, Austin e Carina chiamarono un taxi per farsi accompagnare in albergo. L’impiegato al banco prenotò loro due posti su un volo per Dalyran, l’indomani mattina di buon’ora, e riuscì anche ad accordarsi per un’auto a nolo. Mentre si trovavano nell’atrio dell’albergo, Carina chiese: «E adesso che si fa, signora guida turistica?»

Austin borbottò: «Non mi dispiacerebbe uscire per un po’ dal sentiero battuto».

Un taxi li riportò al sito archeologico, dove Austin chiese a Hanley se accettava volontari. Per tutta risposta, l’archeologo li mise a spalare fango all’interno di grossi setacci.



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