La teoria della relatività di Einstein (Italian Edition) by Ernst Cassirer

autore:Ernst Cassirer [Cassirer, Ernst]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Saggistica
ISBN: 9788869442919
editore: Castelvecchi
pubblicato: 2015-04-07T22:00:00+00:00

V. I concetti di spazio e tempo nell’idealismo critico e la teoria della relatività

Fin qui abbiamo cercato di intendere e valutare la teoria della relatività speciale e generale soprattutto come teoria fisica. È di certo questo il punto di vista da cui giudicarla, e le si rende un pessimo servizio quando si ha fretta di tradurne gli esiti in risultati puramente «filosofici» o addirittura metafisico-speculativi. La teoria non contiene un solo concetto che non sia derivabile dagli strumenti concettuali della matematica e della fisica e che non possa essere espresso compiutamente mediante tali strumenti. Essa cerca solo di essere pienamente consapevole nell’uso di questi strumenti concettuali, per non limitarsi ai soli risultati della misurazione fisica, ma giungendo a una chiarezza di principio rispetto alla forma di ogni misurazione fisica e le sue condizioni.

Così facendo, sembra trovarsi nelle immediate vicinanze della teoria critico-trascendentale, che è rivolta alla «possibilità dell’esperienza»: ciononostante, nella sua tendenza generale, se ne discosta. Per esprimerci con il linguaggio della critica trascendentale, possiamo infatti affermare che la concezione fondamentale dello spazio e del tempo sviluppata dalla teoria della relatività è e rimane una dottrina dello spazio e del tempo empirici, non dello spazio puro e del tempo puro. Su questo punto non possono esistere divergenze di opinione, e tutti gli studiosi che hanno confrontato la teoria kantiana dello spazio e del tempo con quella einsteiniano-minkowskiana in sostanza sembrano essere effettivamente pervenuti al medesimo risultato60. Nella prospettiva di un empirismo stretto si potrebbe tutt’al più cercare di contestare la possibilità di una dottrina dello «spazio puro» e del «tempo puro», ma resta innegabile che, nella misura in cui una tale dottrina ha diritto di esistere, essa dovrà essere indipendente da tutti i risultati della misurazione concreta e dalle sue condizioni particolari. Qualora i concetti di spazio puro e di tempo puro abbiano in generale un determinato senso legittimo – come ci si potrebbe esprimere nel linguaggio della teoria della relatività – allora questo senso deve per forza restare invariante rispetto a tutte le trasformazioni che subisce la teoria della misurazione empirica dello spazio e del tempo. Tali trasformazioni potranno fare e faranno una cosa sola: ci insegneranno a tracciare più nettamente i confini tra quanto compete alla critica puramente filosofica, «trascendentale», dei concetti di spazio e tempo, e quanto appartiene invece esclusivamente alle applicazioni particolari di questi concetti. Qui, di fatto, la teoria della relatività può rendere alla critica generale della conoscenza un servizio indiretto di grande rilievo, se però non si cede alla tentazione di tradurne immediatamente i principi in principi della critica gnoseologica.

La stessa dottrina kantiana dello spazio e del tempo è sorta in buona parte sul terreno di problemi fisici, considerando come Kant si sia fin da subito interessato alla controversia sorta nell’ambito della scienza naturale nel XVIII secolo circa l’esistenza dello spazio assoluto e del tempo assoluto. Ancor prima di affrontare da filosofo critico le questioni dello spazio e del tempo, egli ha vissuto in se stesso fino in fondo le diverse e antitetiche risoluzioni con cui la fisica a lui coeva cercava di superare tali problemi.

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