La tirannia della farfalla by Frank Schätzing

La tirannia della farfalla by Frank Schätzing

autore:Frank Schätzing
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
editore: Casa Editrice Nord
pubblicato: 2018-10-25T00:00:00+00:00


Seduto tra Larry Page e Sheryl Sandberg, Hugo van Dyke guarda negli occhi Jeff Bezos ed Elon Musk, che non riescono a dissimulare l’irritazione. Se si china in avanti, vede i profili del vicepresidente, del presidente e di Peter Thiel, i cui miliardi scorrono nelle vene di PayPal e di Facebook; uno dei vostri, si direbbe, e infatti la sua presenza nel gruppo dei consulenti presidenziali infastidisce i re dell’innovazione tecnologica. Sono qui riuniti quasi al gran completo – Google, Amazon, Facebook, AOL, Apple – intorno a un tavolo in una famosa torre di New York: un insolito tiro alla fune, coi fronti ora ben delineati, ora sovrapposti. Ciò che unisce tutti sono le bottiglie d’acqua con l’etichetta blu, allineate come oggetti di culto, tanto da indurre a credere che siano loro l’oggetto del contendere.

«Sarebbe un errore madornale. Gli immigrati che fondano imprese negli Stati Uniti non rubano posti di lavoro, bensì ne creano», dice Steve Chase.

«Sì, ma voi fate gli interessi di chi?» sbuffa in tono beffardo il principale stratega del presidente. «Siamo onesti. Da che mondo è mondo, la Silicon Valley si occupa di politica solo quando saltano fuori agevolazioni fiscali e visti per la manodopera straniera a basso costo.»

«No, quando salta fuori il futuro», protesta Elon.

«Qui non si tratta di manodopera a basso costo, ma di personale specializzato e altamente qualificato. Se gli start up visa per i fondatori stranieri di aziende vengono aboliti, queste persone smetteranno di arrivare», conferma Sheryl.

«Meglio così», ringhia lo stratega.

«In questo Paese abbiamo persone straordinarie con idee fantastiche.» Il presidente fa un sorriso a trentadue denti, come se fossero tutte nate dai suoi lombi in una sola notte. «Non vedo cosa ci sia di male nel dare i posti di lavoro a loro.»

«Agli immigrati, dunque», interviene Sergej Brin.

«Prego?»

«Siamo tutti immigrati, o sbaglio? L’America è una nazione d’immigrati.»

«Giusto. Elon è nato in Sudafrica, Sergej in Russia, i genitori di Elmar sono arrivati dalla Svezia. Se diamo un’occhiata alle attuali start up americane che superano il miliardo di dollari, più della metà è stato fondato da immigrati. Non si può immaginare la comunità imprenditoriale senza di loro.»

«Sì, ma giocano secondo le nostre regole?» Il presidente li guarda a uno a uno. «I posti di lavoro sono importanti, questo è vero. Importantissimi! Ma vi dico cosa è ancora più importante: la sicurezza. La sicurezza è molto, molto importante!» Unisce la punta dell’indice e del pollice a formare una O. «Eppure devo constatare che nella Silicon Valley è passata in secondo piano. Perché Apple non aiuta l’FBI a craccare un iPhone quando i dati che contiene sono di vitale importanza per la sicurezza nazionale?»

Sheryl inarca un sopracciglio. «Ma questo non c’entra niente con gli immigrati, no?»

«Nessuno si oppone agli interessi della sicurezza nazionale, tuttavia i dati personali dei nostri utenti non possono essere diffusi a nostro piacimento», osserva Larry.

«Un attimo, c’entra eccome! Nel nostro Paese arrivano persone cattive. Molto cattive! Siete voi a farle entrare? Senza volerlo? Magari come programmatori? Così raccolgono dati. Anche noi abbiamo bisogno d’informazioni.



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