La vedova riluttante by Georgette Heyer

La vedova riluttante by Georgette Heyer

autore:Georgette Heyer [Heyer, Georgette]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788833211121
editore: astoria
pubblicato: 2021-06-10T22:00:00+00:00


11

Non vi era, tra i documenti di Eustace Cheviot, nulla che richiedesse molta attenzione da parte degli esecutori testamentari, e subito i due decisero che il primo passo da fare per liquidare la proprietà era stabilire l’esatto ammontare dei debiti. Il legale se ne assunse l’onere, sospirando con aria addolorata e dicendo che temeva non se ne conoscesse neppure la metà. Esaminò con disapprovazione il testamento di Cheviot, ma, sebbene scuotesse desolatamente il capo con mormorii di riprovazione, ammise che era abbastanza ben redatto da avere valore. “Tuttavia, signore,” aggiunse in tono severo, “con questo non intendo certo dire che sia stato composto nel modo in cui lo avrei redatto io se fossi stato chiamato a farlo dal mio defunto cliente. Tuttavia sembra valido e mi adopererò per farlo autenticare quanto prima.”

Legò con un pezzo di nastro le carte che intendeva portare con sé; declinò l’offerta che gli era stata cortesemente formulata di fermarsi per la notte dichiarando di aver già fissato una camera alla locanda di Wisborough Green; assicurò che la mattina successiva non sarebbe mancato all’inchiesta e se ne andò con un inchino.

Erano appena trascorsi dieci minuti quando la porta che dava nello studio di Carlyon si aprì nuovamente ed entrò il fratello John, strofinandosi le mani e lamentandosi per il tempo poco clemente.

“Mio caro John!” disse Carlyon. “Non ti aspettavo prima di domani.”

“Ho pensato che sarei forse giunto troppo tardi rimandando il viaggio e ho chiesto a Sidmouth di potermi allontanare subito. L’ho trovato di buon umore, e ora eccomi qui,” disse avvicinandosi al fuoco per scaldarsi le mani.

“Sono lietissimo di vederti. Sei venuto con la carrozza di posta?”

“No, ho guidato io stesso e il freddo era intenso. Come sono andate le cose mentre non c’ero? Dov’è Nicky?”

“Nicky è a Highnoons con un buco nella spalla,” rispose Carlyon avvicinandosi a una tavola dove il maggiordomo aveva preparato una caraffa e alcuni bicchieri. “Uno sherry, John?”

“Nicky è che cosa?” esclamò John, raddrizzandosi di scatto.

“Oh, nulla di serio,” ribatté Carlyon versando lo sherry in due bicchieri.

“Santo Cielo Ned, ma Nicky davvero non è in grado di restare fuori dai guai neppure due giorni?”

“A quel che sembra no, ma per questa avventura non può venir biasimato. Siedi e ti dirò tutto. Credo potrà interessarti.”

John sedette in una poltrona accanto al fuoco, dicendo causticamente: “Non è necessario dirmi che tu non lo biasimi! Ebbene, in quale impiccio è ora?”.

Ma quando ebbe udito la pacata narrazione di Carlyon di quanto era avvenuto a Highnoons, abbandonò il suo atteggiamento scettico e guardò pensosamente il fratello. “Buon Dio!” disse lentamente. “Ma…” Tacque e parve riflettere a lungo; “Buon Dio!” ripeté, quindi si alzò e si versò dell’altro sherry. Rimase fermo, tenendo il bicchiere tra le mani prima di tornare a sedersi. “Eustace Cheviot?” disse infine con voce incredula. “Chi potrebbe essere tanto pazzo da servirsi di un ubriacone per un lavoro come questo? Non riesco a crederlo.”

“Sembra incredibile,” assentì Carlyon lucidando l’occhialino e sollevandolo per vederne l’effetto. “Ma devo ammettere che è sempre stato incline all’intrigo.



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