La vita dei Cesari by Svetonio

La vita dei Cesari by Svetonio

autore:Svetonio [Svetonio]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Classici
editore: Newton Compton
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


LIBRO QUINTO • CLAUDIO

1 Druso, il padre di Claudio Cesare, che inizialmente portò il prenome di Decimo, poi quello di Nerone, fu messo al mondo da Livia, dopo solo tre mesi che Augusto l'aveva sposata già incinta, e si sospettò che fosse figlio adulterino del suo patrigno. Ad ogni modo divennero subito di moda queste parole: «Ai fortunati nascono i figli in tre mesi.» Questo Druso, durante la sua questura e la sua pretura, guidò la guerra di Rezia, poi quella di Germania, fu il primo dei generali romani che navigò l'Oceano settentrionale e fece scavare, oltre il Reno, con un lavoro delicato e gigantesco, quei canali che ancora oggi portano il suo nome. Inoltre sconfisse più volte il nemico, lo respinse nella profondità delle lande desolate e arrestò il suo inseguimento soltanto davanti all'apparizione di una donna barbara che, parlando in latino, gli proibì di procedere oltre. Per queste imprese ricevette l'onore dell'ovazione e le insegne del trionfo; poi, divenuto console allo scadere della sua pretura, riprese la sua spedizione e mori di malattia negli accampamenti estivi, che, per questa ragione, furono chiamati «campi scellerati». Il suo corpo fu trasportato a Roma dai più importanti cittadini dei municipi e delle colonie, consegnato alle decurie degli scrivani pubblici che erano venuti incontro e seppellito nel Campo di Marte. Dal canto suo l'esercito gli eresse un cenotafio attorno al quale, da allora in poi, tutti gli anni, a una data stabilita, i soldati dovevano sfilare e le città galliche offrire pubblici sacrifici. Inoltre il Senato, tra gli altri numerosi onori, gli decretò un arco di trionfo di marmo con trofei, sulla via Appia e gli diede il soprannome di Germanicon trasmissibile ai suoi discendenti. Si crede che in lui la passione per la gloria non fosse minore della semplicità democratica, giacché, a quanto dicono, non gli bastava vincere il nemico, ma voleva portargli via le spoglie più ricche e spesso inseguiva i capi dei Germani con tutte le sue truppe, correndo grossi pericoli; d'altra parte non aveva mai nascosto la sua idea di restituire allo Stato, quando avesse potuto, il suo regime di un tempo. Per questa ragione io penso che alcuni hanno osato sostenere che Augusto, sospettando di lui, lo richiamò dalla provincia e lo fece avvelenare poiché tardava ad ubbidire. A dire la verità ho riportato questa opinione, non tanto perché la ritenga vera o verosimile, quanto per non tralasciare nessuna notizia, perché Augusto ebbe sempre per Druso l'affetto più sincero: finché visse, lo nominò erede insieme con i suoi figli, come dichiarò un giorno al Senato, e quando morì, pronunciando il suo elogio funebre, arrivò perfino a pregare gli dei «di rendere i suoi cari Cesari simili a lui e di riservargli, più tardi, una morte gloriosa come quella di Druso». E non contento di aver fatto scolpire sulla sua tomba alcuni versi elogiativi da lui stesso composti, scrisse in prosa la storia della sua vita. Druso ebbe molti figli da Antonia, la minore, ma tre soltanto gli sopravvissero: Germanico, Livilla e Claudio.



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