La voce del mistero by Osho

La voce del mistero by Osho

autore:Osho [Osho]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


La religione è una ricerca della meditazione

Prima di discutere il processo mediante il quale si entra consapevolmente nella morte, vorrei chiederti qual è la differenza tra lo stato di inconsapevolezza e quello di consapevolezza?

Quale stato della mente è chiamato «inconscio»? In altre parole, a cosa è simile la consapevolezza dell’anima umana, nel suo stato conscio e inconscio?

Per comprendere gli stati di consapevolezza e di inconsapevolezza, la prima cosa da capire è che non sono opposti, benché normalmente siano visti come tali. Di fatto, noi siamo abituati a considerare la vita in termini di dualità. Prima creiamo una divisione tra il buio e la luce, poi pensiamo che siano due cose separate. Nel momento stesso in cui assumiamo il buio e la luce come due diverse entità, abbiamo commesso un errore fondamentale. Qualunque pensiero seguirà questo errore sarà sbagliato; non potrà mai essere giusto.

Oscurità e luce sono gradazioni della stessa cosa. Sono aspetti diversi, stadi differenti del medesimo fenomeno. Sarebbe opportuno definire il buio una mancanza di luce. La luce che i nostri occhi non sono in grado di vedere, di distinguere, appare come oscurità. Allo stesso modo, dovremo definire la luce una carenza di buio, oscurità che i nostri occhi possono vedere. Pertanto la luce e il buio non sono due cose separate, ma variazioni di grado dello stesso fenomeno.

Ciò che è vero per il buio e per la luce è vero per tutte le altre dualità della vita. La stessa cosa è vera per gli stati di coscienza e incoscienza. Forse hai considerato l’inconscio come oscurità, e la consapevolezza come luce. In realtà, anche il più inanimato degli oggetti non è completamente inconsapevole. Una roccia non è del tutto inconsapevole; esiste anche nello stato di consapevolezza, ma la sua consapevolezza è così piccola da essere difficilmente afferrabile.

Un uomo è addormentato e un altro è sveglio. Sonno e veglia non sono due cose diverse. Lo stesso uomo può passare dal sonno alla veglia. E anche ciò che chiamiamo sonno non è realmente tale. Per esempio, cinquecento persone stanno dormendo in una stanza e tu chiami forte il nome «Rama». Solo la persona che si chiama Rama aprirà gli occhi per scoprire chi sta disturbando il suo sonno, chi lo chiama. Le restanti quattrocentonovantanove persone continueranno a dormire. Se quest’uomo fosse stato davvero addormentato, non avrebbe sentito nessuno che lo chiamava; non avrebbe potuto riconoscere il suo nome. Il suo sonno era di fatto uno stato attenuato di consapevolezza, ovvero il suo stato di consapevolezza si era fatto un po’ indistinto e confuso.

Vedi un uomo correre per strada: ha sentito dire che la sua casa è in fiamme. Lo saluti. Egli ti vede e tuttavia non ti vede; ti sente e non ti sente. Il giorno seguente gli chiedi perché non ti ha restituito il saluto e lui risponde: «La mia casa stava bruciando. In quel momento non potevo vedere altro che la mia casa, non riuscivo a sentire altro che i rumori intorno alla casa, la gente che urlava: “La casa è in fiamme!”.



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