La volpe e la gru by Michele Gonnella

La volpe e la gru by Michele Gonnella

autore:Michele Gonnella [Michele Gonnella]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2023-02-27T23:00:00+00:00


Tarlo

Stretto il patto, la monaca accettò di venir posseduta dal demone volpe affinché egli potesse insegnarle direttamente il suo metodo che comprendeva il combattimento disarmato e l’arte di usare coltelli nascosti negli indumenti.

Li Chen tentò tutto il tentabile, ma la realtà era che non voleva levarsi la questione dalla testa. Prima andò alla fumeria, cercò di forzarsi a entrare… Eppure testa e cuore dicevano di no. Allora provò a recarsi alla porta di Qiao Mei, ma non riuscì neppure a bussare, troppi sentimenti contrastanti lo stavano respingendo. Alla fine, si contentò di un po’ di liquore in un’osteria, quel tanto che bastava per fargli smettere di pensare lucidamente. Qiao Mei, suo padre, Sifu, le Zanne, tutto gli vorticava nel cervello mentre camminava lungo la via di casa, seguendo la luna.

Poi abbassò gli occhi, e si ritrovò di fronte alla scuola. La porta era ben serrata, ma il portafortuna legato alla lanterna accanto al varco era segno inequivocabile di una riunione in corso, una aperta a pochi. Il protocollo prevedeva di bussare in un certo modo… Ma Chen sapeva che non avrebbero gradito la sua presenza, così si inerpicò sul muro di cinta e, una volta sopra alla tettoia, iniziò a seguirne il perimetro. Un atto folle, sconsiderato, che sorprese persino lui, ma tanta era la smania di capire cosa stesse succedendo che il suo corpo si era mosso prima del cervello (non così strano, dopotutto).

Giunto in prossimità del campo di pali di prugno, balzò verso uno di essi. Incontrandolo prima col viso e poi con le braccia, si lasciò sfuggire un gridolino stridulo.

– Chi va là?

Chen rabbrividì, nemmeno due minuti che l’avevan già scoperto.

Ma subentrò un’altra voce.

– È quel vecchio gatto scemo… Lascialo perdere.

Il nostro sospirò di sollievo.

– Ottimo, gattino vecchio fa buon brodo.

Chen trasalì di nuovo.

– Hai già mangiato, diventerai grasso se continui così!

– Come vuoi, maledetto.

Un altro sospiro di sollievo. Stavolta definitivo.

Almeno aveva capito che l’ingresso era sorvegliato. Le voci non le conosceva, dovevano essere di qualche compagnia d’arme amica.

Conscio di ciò, Li Chen si tenne basso e si mosse all’interno dell’ombra proiettata dai pali fino a un vicolo laterale: di lì poteva girare intorno all’edificio e, con un po’ di fortuna, infilarsi dentro se qualcuno avesse lasciato gli scuri aperti. Giunto al vicolo però dovette fare attenzione. Detriti, spazzatura, roba vecchia e disordine in generale regnavano in quello spazio largo forse un metro, senza contare che spesso gli studenti più pigri vi andavano a pisciare di nascosto, primo tra tutti Li Chen che si stramaledì di averci ritrovato una sua vecchia cacca col piede. Eppure, silenzioso come un topo, proseguì la sua marcia verso la finestra che dava sulla sala dove anche lui, poco prima, aveva potuto dir la sua. Ci mise un’infinità ad arrivarci, ma fu ripagato del chiacchiericcio che poteva sentire dalla finestra sprangata. Le voci dei suoi fratelli e del maestro erano ben riconoscibili e qualche scampolo di discorso giungeva alle sue orecchie.

Si parlava di un’adunata delle Triadi, tutte contro le Zanne, di un assalto in piena regola.



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