L’anima degli altri by Alba de Céspedes

autore:Alba de Céspedes [de Céspedes, Alba]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Cliquot
pubblicato: 2022-08-14T22:00:00+00:00

Disincanto

Poiché in ogni donna voleva ritrovare Luciana nessuna era più sua. Nemmeno una, tra le tante che vedeva ogni giorno passare per la strada, gli sembrava desiderabile. Poiché nessuna aveva le sue gambe, nessuna il suo volto e quella aveva gli occhi più scuri e quell’altra la bocca più grande e nessuna, nessuna era lei. Gli adorabili esseri di carne sembravano bambole di porcellana al suo desiderio. Non poteva trovarne la copia e se l’avesse trovata forse non l’avrebbe amata poiché allora invece del corpo avrebbe cominciato a desiderarne l’anima. A desiderarne i subitanei abbandoni, la dura maniera di riprendersi, l’infantile chiacchierio e l’intelligente maniera di donarsi che faceva, attraverso la carne, godere intimamente il cuore. Se avesse ritrovato la bocca avrebbe ricercato la sua voce, la voce tagliente e fredda che sapeva talvolta divenire armoniosa, carezzevole, calda, roca quasi, per soffiargli sul cuore le parole che egli desiderava di udire. Luciana lasciandolo sembrava averlo gettato per sempre nell’apatia sentimentale: aveva portato con sé tutto, parole, baci, sensazioni, speranze e gli aveva lasciato, per grazia o per tormento, i ricordi. Egli cercava avidamente qualcosa che non riusciva a trovare; qualcosa che non avrebbe potuto trovare più: tale qualcuno che giochi a mosca cieca in una stanza vuota e la preda sia oltre la porta che egli non deve aprire.

Non poteva più amare. Questa sembrava la condanna che Luciana gli aveva lasciato nel cuore e Renato stesso non sapeva se ciò fosse un gran bene o un gran male. Era stato felice nei primi giorni: aveva goduto della libertà, dell’indipendenza, del silenzio del telefono alle ore abituali, della possibilità di fare programmi che non dovessero subire variazioni, di poter andare e puntuale alle preferite competizioni sportive, di tutta la differenza insomma che porta nella vita di un uomo la fine di una lunga relazione. Questa differenza aveva attutito il dolore dei primi giorni; poi, la piacevole constatazione: “Donne – tutte uguali – nessuna m’interessa – roba passata – finito innamorarsi”. La constatazione, però, divenne dolorosa quando una muraglia fatta di ricordi migliori s’intromise tra lui e tutte le donne: muraglia insormontabile. “Quella donna ride male. Luciana… Ci si annoia tutta una sera con quella donna lì. Luciana… Le donne non sanno parlare di nulla. Luciana…” e poi solamente “Luciana, Luciana, Luciana”.

Così a poco a poco dalla nebbia del passato erano risorte tutte le ore belle insieme alla certezza di non saperle ricostruire con donne indifferenti. Dal confronto con le altre era uscita fuori, inesorabilmente, una donna insostituibile fatta di tutte le migliori qualità che ella aveva. Il resto era rimasto nel buio. L’ombra aveva inghiottito insieme ai suoi difetti anche le ore tristissime, anche le sue durezze, aveva nascosto le asperità, aveva mascherato della vera Luciana ciò che era meglio per lei se non veniva ricordato. Ed egli avrebbe voluto battere le sciocche donne che non sapevano essere come lei, meglio di lei, poiché con lei era tutto finito ormai ed era la volta che le altre dovessero divenire tutto e lei rimanere nel nulla.

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