Lady Anna by Anthony Trollope

Lady Anna by Anthony Trollope

autore:Anthony Trollope [Trollope, Anthony]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788838925917
editore: Sellerio editore
pubblicato: 2011-11-16T16:00:00+00:00


Capitolo XXVI

Il poeta di Keswick

Infinite difficoltà si andavano ormai complicando sul capo del povero Daniel Thwaite. Il plico che la contessa gli mandò non lo raggiunse a Londra, bensì gli fu inoltrato nel Cumberland, dove si era affrettato nel ricevere da Keswick la notizia che il padre stava probabilmente per morire. L’anziano aveva avuto un attacco e quando era stato inviato il messaggio si riteneva improbabile che rivedesse mai il figlio. Daniel si recò al nord con la massima velocità che gli consentivano i suoi mezzi, raggiungendo Whitehaven con il battello a vapore e da lì Keswick con la carrozza. Tutta la sua paga consisteva solo di trentacinque scellini la settimana e con quelli non poteva permettersi di raggiungere Keswick con il postale. Ma arrivò a casa in tempo per vedere il padre vivo e per stare al suo capezzale quando il vecchio morì.

Sebbene non ci fosse tempo per molte parole tra di loro e nonostante l’apatia dovuta alla morte imminente avesse già offuscato la mente di Thomas Thwaite, tanto che, per la maggior parte del tempo, non si curava – come non se ne curano i morenti – delle cose che erano state per lui del massimo interesse, fu detto tuttavia qualcosa sulla contessa e Lady Anna. «Non ti occupare più di loro, Dan», disse il padre.

«Sarebbe davvero meglio», disse Daniel.

«Sì, davvero. Che possono essere loro per quelli come te? Dammi un goccio di brandy, Dan». Ormai il goccio di brandy era per lui più importante della contessa; ma anche se egli pensò ben poco a quelle ultime parole, il figlio ci pensò molto. Che cosa potevano essere persone come la contessa e la figlia titolata per lui, Daniel Thwaite, il sarto rovinato? Perché il padre che stava morendo era proprio un uomo rovinato. Quel che restava dei suoi averi sarebbe bastato a pagare i debiti a Keswick e quanto all’attività, si era giunti al punto che non valesse la pena mantenerla.

Il vecchio sarto morì e venne sepolto, e tutta Keswick seppe che non aveva lasciato nulla, a parte il denaro che la contessa gli doveva, riguardo al quale l’opinione pubblica di Keswick differiva molto. C’erano coloro che dicevano che i due Thwaite, padre e figlio, avessero saputo far molto bene i loro interessi e che Daniel Thwaite ora, alla morte del padre, sarebbe entrato in possesso di obbligazioni su una vasta porzione dei beni Lovel. A Keswick era universalmente ritenuto che le rivendicazioni del conte sarebbero state abbandonate, che i diritti della contessa e della figlia sarebbero stati riconosciuti e che il conte e sua cugina si sarebbero sposati. In tal caso le obbligazioni sarebbero state pagate e Daniel Thwaite sarebbe diventato un uomo ricco. Tale era la convinzione di chi credeva nell’esistenza del debito. Ma vi erano altri che non credevano nell’esistenza di nessun’obbligazione del genere e che ridevano all’idea che fossero stati prestati dei soldi. Il vecchio sarto aveva, senza dubbio, alleviato i bisogni immediati della contessa offrendole riparo e cibo, e aveva sperperato le sue sostanze facendo viaggi e trascurando gli affari; ma si riteneva che ciò fosse tutto.



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