Laicità (Italian Edition) by Andrew Copson

autore:Andrew Copson [Copson, Andrew]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Nessun Dogma
pubblicato: 2018-12-06T04:00:00+00:00

Il «dovere» qui citato non è ovviamente un dovere giuridico, e il significato preciso del passaggio è tutt’altro che chiaro, ma non ci sono dubbi su quale sia il punto: uno Stato cristiano liberale, «tollerante» e «ospitale» è meglio attrezzato a gestire l’eterogeneità della società contemporanea rispetto a uno Stato laico. L’Inghilterra si colloca a un estremo dello spettro delle nazioni con una Chiesa ufficiale: per esempio, è l’unica della cui assemblea legislativa fanno parte alcuni rappresentanti religiosi. Ma è tutt’altro che un caso isolato. Anche in Danimarca la Chiesa di Stato ha radici profonde: è controllata da un dipartimento governativo che ha potere di scelta sugli edifici ecclesiastici, i suoi statuti vengono redatti dal parlamento nell’ambito del diritto pubblico, le forme di culto sono autorizzate da un decreto reale e lo Stato nomina i pastori.

L’esistenza stessa di Stati islamici e cristiani mette in discussione gli argomenti della modernità e della democrazia a favore della laicità. L’Iran possiede la tecnologia nucleare, la Danimarca istituzioni politiche democratiche e l’Inghilterra una vivace società civile. La laicità, dopo tutto, potrebbe non essere il pilastro della modernità che Nehru immaginava fosse. Non solo: la libertà di religione o credo e la parità di trattamento dipendono veramente dalla separazione fra Chiesa e Stato? Il riconoscimento pragmatico della libertà di religione o culto da parte di molte Chiese nazionali, e la conseguente tutela dei diritti degli altri, sembrerebbero suggerire il contrario. A complicare ulteriormente la questione, parecchi Stati non ufficialmente laici hanno sviluppato un’etica politica che di fatto lo è. In rapporto agli altri due elementi costitutivi della laicità, ci sono Stati con una religione ufficiale che possono essere più laici di Stati che ne sono privi.

Tutto ciò può essere vero, ma i fautori della laicità sostengono che dove esistono religioni ufficiali non può esserci effettiva uguaglianza fra i cittadini. Per quanto «ospitale» possa essere un ambiente, gli ospiti che lo abitano non sono a casa loro. In ogni Paese che riconosce una Chiesa di Stato si riscontrano forme di discriminazione, e anche dove comincia a diffondersi l’uguaglianza religiosa spesso rimane la discriminazione ai danni dei non credenti. Va inoltre detto che nei Paesi le cui Chiese nazionali si sono più avvicinate alla libertà e alla parità di trattamento, per esempio Svezia e Norvegia, questo progresso ha necessitato quanto meno di un’attenuazione del riconoscimento ufficiale della Chiesa, se non della separazione completa. La religione di Stato può essere compatibile con l’affermazione di libertà e giustizia a breve termine, ma forse non per sempre.

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