L'amore è un patatrac! by Gilles Legardinier

L'amore è un patatrac! by Gilles Legardinier

autore:Gilles Legardinier [Legardinier, Gilles]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Narrativa, Generica
ISBN: 9788852039744
Google: EO0MaLVmy7oC
Amazon: 8804631031
editore: MONDADORI
pubblicato: 2013-01-01T23:00:00+00:00


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Se qualcuno ci vedesse camminare così, fianco a fianco, in questo bel pomeriggio di domenica, potrebbe pensare che siamo una coppia. Anzi, una coppia che convive da un po’, visto che non ci teniamo più per mano. In realtà, solo i passanti che incrociamo per strada possono pensare che stiamo insieme. Pazienza. La mia gioia è comunque autentica perché questa è la nostra prima uscita.

Spero di non fare qualche sciocchezza oggi perché tra la serata di ieri, finita dopo le due, e la mattinata in panetteria, non so se ci sono del tutto con la testa.

Sono felice di andare al concerto con Ric. La frase è ancora più vera se eliminate “di andare al concerto”. Lui indossa un’elegante camicia grigio antracite e pantaloni di tela perfettamente stirati. Un agente segreto deve saper stirare. Io invece ho faticosamente scelto un vestitino di tessuto stampato, sempre nei toni raffinati del grigio-blu. La gente crederà che conviviamo anche perché il nostro abbigliamento è incredibilmente ben assortito.

Una leggera brezzolina mi accarezza il viso, mi sento bene. Avrei voglia di prendergli la mano, ma forse sarebbe inopportuno. Dopotutto siamo solo due vicini, due amici, uno dei quali sta per innamorarsi perdutamente dell’altro pur chiedendosi cosa diavolo combini in quelle sue spedizioni. Ieri sera non ho detto nulla alle ragazze, ma c’è mancato poco che Sophie raccontasse tutta la mia storia. Sono riuscita a bloccarla solo con la minaccia di svelare a tutte che ha mollato Patrice. Non l’avrei mai fatto, ma almeno così si è data una calmata.

Arriviamo sul sagrato della cattedrale, in mezzo a una folla numerosa. L’evento è annunciato da grandi striscioni, “Quinto festival di musica amatoriale”, sotto l’egida della virtuosa del pianoforte Amanda Bernstein. So che questo festival è famoso nella zona, ma io non l’ho mai seguito. Comunque, grazie a Didier, ho finito per non ascoltare più nulla che non fossero le sue orribili canzoni.

Sono curiosa di sentire cosa riescono a produrre i giovani musicisti dei dintorni. La manifestazione è sponsorizzata dal comune, dalla regione e dall’Atelier Charles Debreuil, un famoso marchio di pelletteria di lusso, un fiore all’occhiello per la città che ha acquisito così una certa notorietà.

Una folla tirata a lucido si accalca nella cattedrale Saint-Julien, zeppa di gente come per le occasioni più prestigiose. Passando sotto il porticato d’ingresso, rimango al fianco di Ric e chiudo gli occhi. Penso al futuro matrimonio di Sarah, e poi a noi. Ho forse voglia di sposarmi?

Nella navata della cattedrale fa freddino. Ric mi conduce fino alle prime file.

«Ci sarà pure un posticino per noi qui...»

In mezzo al coro della chiesa troneggia un pianoforte a coda nero. La luce del sole, filtrata dalle vetrate colorate, inonda tutto lo spazio circostante e proietta motivi geometrici sui pilastri di pietra che s’innalzano fino alla volta. I passi e le voci di centinaia di persone risuonano in un brusio che sa di cerimonia importante. Scorgo qualche cliente della banca, anche alcuni della panetteria. C’è persino il signor Ping, il rosticciere cinese.

Un po’ alla volta si accomodano tutti, poi spunta il sindaco che sale sui primi gradini del coro.



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