L'anima del mondo by Frédéric Lenoir

L'anima del mondo by Frédéric Lenoir

autore:Frédéric Lenoir
La lingua: ita
Format: azw3, mobi
Tags: Psicologia, Filosofia
ISBN: 9788845279720
editore: Bompiani
pubblicato: 2015-09-26T22:00:00+00:00


***

Quando il sole scomparve dietro la montagna bianca, i saggi restarono in silenzio. Poi ognuno tornò alle proprie occupazioni per le poche ore che li separavano dal pasto della sera. Il Maestro Kong, col telefono in mano, andò a trovare Cheik Youssuf, che si riposava nella sua stanza: “Sua moglie, che lei ha cercato di chiamare qualche giorno fa, ha provato a raggiungerla. Più volte peraltro. Penso che dovrebbe richiamarla.” Il vecchio cinese lasciò il telefono al nigeriano e andò nella sala da pranzo per il pasto comune. Una decina di minuti dopo, il sufi lo raggiunse. Camminava titubante, come un boxeur KO ancora in piedi e disse: “La mia bambina sta morendo.” Poi crollò a terra. Fra i singhiozzi, implorò Allah: “Dio mio, Creatore della vita, hai deciso di riprenderti la mia piccola Leila. So che ti prenderai cura dell’anima della mia bambina, ma dai a me e a mia moglie la forza di sopportare questa separazione!” Poi pianse tutte le sue lacrime. Vedendo questo gigante annientato dalla tristezza, tutti furono presi dalla compassione. Ma Ananda si alzò e lo prese fra le braccia. Lo coccolò come una madre, accarezzandogli i capelli. Quando i singhiozzi di Cheik si placarono, Rabbi Schiomo gli chiese che malattia avesse sua figlia. “Ha solo due mesi e ha una febbre molto forte che nessuna medicina riesce a guarire. È già in coma e il medico dice che le rimane solo qualche ora. Non ho fatto neanche in tempo a sentire un’ultima volta il delizioso balbettio della sua voce. ” La sciamana Ansya si alzò e lasciò la stanza. Tornò col suo tamburo e iniziò a danzare al suono sordo e ritmato dello strumento. Poi il suo sguardo si bloccò. Andò verso il gigante, sempre seduto per terra e circondato dalle braccia di Ma Ananda. Gli prese le mani. Una forza attraversò il corpo del sufi. Ebbe l’impressione che una scarica elettrica gli arrivasse fino all’anima. La sciamana intanto parlava con una voce strana, diversa da quella abituale: molto più grave e potente. Parlava nella sua lingua natale e sembrava conversare con degli spiriti invisibili. Poi tornò al centro della stanza e danzò di nuovo in modo sempre più ritmato. Fece dei gesti ampi, come se cercasse di allontanare qualcosa di misterioso. Il tutto durò almeno un’ora; tutti erano sospesi ai suoni e ai gesti della sciamana e nessuno si accorse del tempo che passava. All’improvviso, Ansya gridò con una voce così potente che molti saggi si spaventarono. Restò immobile per un attimo, poi crollò a terra come inanimata. Gabrielle e padre Pedro si precipitarono verso di lei, ma la sciamana si riprese subito. “Va tutto bene,” disse con una voce dolce molto diversa da quella che aveva avuto durante la trance. “Il male ora ha lasciato il corpo della sua bambina. Ho solo bisogno di riposarmi.” Uscì dalla stanza per andare in camera sua. Gli altri saggi restarono immobili.

Il cellulare del Maestro Kong squillò di nuovo. Era la moglie di Cheik Youssuf che gli annunciava che Leila era uscita dal coma e che la febbre se ne era andata.



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