L'anima e il cristallo by stefano Poggi

L'anima e il cristallo by stefano Poggi

autore:stefano Poggi [Poggi, Stefano]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: archivio ladri di biblioteche
editore: Società editrice il Mulino, Spa
pubblicato: 2014-08-17T22:00:00+00:00


3. Mistici e artisti

Uno dei saggi raccolti in Die Seele und die Formen era dedicato da Lukács a Rudolf Kassner. Questi, già all’inizio del secolo, aveva riservato grande attenzione al problema dell’esperienza mistica nella sua complessità di esperienza radicale e paradigmatica a un tempo che vale a mettere in luce i tratti costitutivi della visione tragica del mondo. Ciò avveniva in Die Mystik: die Künstler und das Leben (1900), libro apparso a molti sconcertante, ma accolto con grande interesse – e acutezza di giudizio – da Hugo von Hofmannsthal.

Per l’artista, la vita, in ogni sua manifestazione, è espressione, sostiene Kassner. L’affermazione è chiaro segno di una sintonia di fondo con la filosofia della vita nella Germania dell’epoca. Ma a quell’espressione possiamo guardare in modi diversi e spesso contrapposti. Possiamo guardarvi come al risultato perseguito con un’operazione che si potrebbe dire tecnica con cui l’artista – non conta se poeta di genio o modesto scrittore – si estrinseca nel suo prodotto per dare luogo a un’emozione dei generi più disparati presso il suo pubblico. Oppure possiamo guardarvi come a ciò che accade quando è qualcosa di assoluto, di a sé esistente, che, come una vera e propria potenza, viene avvertito e si impone all’artista. L’artista, il poeta si trova così asservito – e Kassner insiste su questo «asservimento» – a una sorta di senso superiore che nell’artista, nel poeta «si estrinseca in un’inedita combinazione di parole e di colori». Questa combinazione si realizza – e così si manifesta, si esprime – assumendo una forma che è frutto della vera e propria magia di cui il poeta è capace – e tutti gli artisti sono poeti. L’artista, il poeta è tale perché è in grado di individuare accordi, consonanze, sintonie, insomma di cogliere e di restituire un ritmo delle cose che anche il pensiero sarebbe chiamato a non lasciarsi sfuggire. Il pensiero non può, in ogni caso, avanzare le arroganti pretese dell’idealismo speculativo. Quest’ultimo – la distanza di Kassner dall’idealismo classico è nettissima, inversamente proporzionale alla sua vicinanza a Schopenhauer – fa di quell’immediato sentire un assoluto, un dato di fatto tanto indiscutibile quanto esclusivo: ci pone dinanzi a leggi lontane dalle cose, incapaci di coglierne e metterne in evidenza i reali rapporti. Il pensiero, al contrario, deve operare come la «grande musica», dove il tutto entra in sintonia in forza di leggi che sono intrinseche alle note stesse, e di cui il compositore è in grado di mettere a frutto la conoscenza. Anche le leggi del pensiero sono le leggi di un ritmo, di una sintonia tra le cose.

È necessario allora guardare alle leggi che vediamo all’opera negli accordi della musica, nelle combinazioni cromatiche della pittura, nelle immagini suggerite dai versi della poesia come a leggi la cui natura ultima, essenziale, è tale che di esse si può parlare come di «leggi mistiche». Sono le leggi stesse del pulsare della vita. Leggi di una totalità di cui siamo parte e di cui abbiamo consapevolezza, ma che, nello stesso tempo, in nulla possiamo mutare.



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