L'Anticristo by Friedrich Nietzsche

L'Anticristo by Friedrich Nietzsche

autore:Friedrich Nietzsche
La lingua: it
Format: mobi
ISBN: 9788845903335
editore: Adelphi
pubblicato: 1918-01-01T23:00:00+00:00


XL

Il destino del Vangelo fu deciso con la morte, era sospeso alla “croce”... Soltanto la morte, quella morte inaspettata e ignobile, soltanto la croce, generalmente riservata alla canaglia, questo terribile paradosso mise i discepoli di fronte al vero mistero: “Chi era costui? Che senso aveva ciò?”. Si comprende fin troppo bene il loro stato d’animo: sentirsi scossi e offesi nel più profondo, il sospetto che una morte simile potesse essere la confutazione della loro causa: il terribile interrogativo: “Perché è stato proprio così?”. Qui tutto doveva essere necessario, doveva avere un significato, una ragione, una ragione suprema: l’amore di un discepolo non conosce il caso. Solo allora si spalancò l’abisso: “Chi lo ha ucciso? Chi era il suo nemico naturale?”. Questa domanda balenò come un fulmine. Risposta: il giudaismo dominante, la sua classe più elevata. Da quel momento si trovarono in dissenso con l’ordine e quindi si considerò Gesù come un ribelle contro l’ordine precostituito. Fino ad allora questo tratto aggressivo e negativo, nelle parole e nelle azioni, non era stato presente nella sua immagine: anzi, egli ne era stato l’antitesi. Chiaramente la piccola comunità non aveva compreso la cosa principale, il suo modo esemplare di morire, la libertà, la superiorità rispetto a ogni sentimento di ressentiment: un segno di quanto poco lo capiva! Gesù con la propria morte in sé non poteva volere altro che offrire pubblicamente la prova più forte, la dimostrazione del suo insegnamento... Ma i suoi discepoli erano ben lungi dal perdonare questa morte, il che sarebbe stato eminentemente evangelico; o addirittura dall’offrirsi a una morte simile con dolce e mite pace nel cuore... Riaffiorò proprio il più antievangelico dei sentimenti, la vendetta. Il caso non poteva affatto chiudersi con questa morte: erano indispensabili una “vendetta”, un “giudizio” (eppure cosa c’è di più antievangelico della “vendetta”, del “castigo” e del “giudicare”?). L’aspettativa popolare di un Messia tornò ancora una volta in primo piano; si mise a fuoco un momento storico: il “regno di Dio” viene per giudicare i suoi nemici... Ma così si è frainteso tutto: il “regno di Dio”, inteso come atto finale, come promessa! Il Vangelo era stato invece proprio l’esistenza, il compimento, la realtà di quel “regno”. La morte di Cristo era proprio quel “regno di Dio”. Soltanto allora tutto quel disprezzo e quell’amarezza contro i farisei e i teologi vennero attribuiti al carattere del Maestro, e così Rifece di lui un fariseo e un teologo! D’altra parte, l’esacerbante venerazione di quelle anime completamente confuse non ammetteva più il diritto evangelico di ognuno di essere figlio di Dio, un diritto predicato da Gesù; e la loro vendetta consistette nell’esaltare Gesù in modo improprio, nel separarlo da se stessi: proprio come gli ebrei che, nel passato, per vendetta sui loro nemici avevano separato se stessi dal loro Dio e lo avevano innalzato al massimo grado. Il Dio unico e figlio unico di Dio: entrambi sono il prodotto del ressentiment...



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