L'arte di sognare by Carlos Castaneda

L'arte di sognare by Carlos Castaneda

autore:Carlos Castaneda [Castaneda, Carlos]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2013-12-08T22:00:00+00:00


7

L'esploratore blu

Stavo facendo un sogno assolutamente senza senso. C'era Carol Tiggs accanto a me. Mi stava parlando anche se non riuscivo a capire ciò che mi diceva. Nel sogno c'era anche don Juan, con i componenti del suo seguito. Pareva che tutti stessero cercando di strapparmi da un mondo nebbioso, giallastro.

Dopo seri sforzi, durante i quali li persi di vista diverse volte per poi vederli riapparire ancora, riuscirono a districarmi da quel posto. Poiché non arrivavo a comprendere il significato di tutta quella fatica, alla fine immaginai che stavo facendo un normale sogno incoerente.

La mia sorpresa fu enorme quando, al risveglio, mi ritrovai a letto nella casa di don Juan. Ero incapace di muovermi: non avevo più energia. Non sapevo cosa pensare, benché avessi compreso subito la gravità della mia posizione. Avevo la vaga sensazione di aver perso tutta la mia energia per l'affaticamento del Sognare.

I discepoli di don Juan sembravano molto colpiti da quanto mi stava capitando. Continuavano a venire in camera mia, uno alla volta. Ognuno restava un momento, in assoluto silenzio, finché non appariva qualcun altro. Sembrava che facessero a turno a tenermi d'occhio. Ero troppo debole per chiedere loro il motivo di quel comportamento.

Nei giorni che seguirono cominciai a sentirmi meglio, e loro presero a parlarmi del mio Sognare. All'inizio non sapevo che cosa volessero da me. Poi capii, dalle domande, che erano ossessionati dagli esseri d'ombra. Sembravano tutti spaventati, e mi dicevano più o meno la stessa cosa. Insistevano di non essere mai stati nel mondo delle ombre. Alcuni pretendevano addirittura di non sapere che esistesse. Le loro affermazioni e reazioni aumentarono la mia sensazione di stupore e la mia paura.

La domanda che tutti mi facevano era: «Chi ti porta in quel mondo? O come hai fatto a sapere in quale modo arrivarci?». Quando raccontai loro che erano stati gli esploratori a mostrarmi quel mondo, non mi credettero. Ovviamente, avevano dato per scontato che io ci fossi stato, ma poiché non potevano usare la loro esperienza personale come punto di riferimento, non riuscivano a capire quel che stavo dicendo. Tuttavia volevano sentire tutto quanto potevo dire sugli esseri d'ombra e il loro regno. Io li accontentai. Tutti, a eccezione di don Juan, si sedettero accanto al letto, pendendo dalle mie labbra. Ma, ogni volta che ero io a chiedere loro della mia situazione, si dileguavano proprio come gli esseri d'ombra.

Un'altra preoccupante reazione, che non avevano mai avuto prima, li portava a evitare affannosamente ogni contatto fisico con me. Si tenevano a distanza, come se avessi la peste. Questa reazione mi preoccupò tanto che mi sentii obbligato a chiedere il perché. Negarono tutto. Sembravano offesi e arrivarono al punto di insistere per provarmi che avevo torto. Mi veniva da ridere pensando alla tensione che si era creata: ogni volta che cercavano di abbracciarmi, i loro corpi si irrigidivano.

Florinda Donner-Grau, la più vicina a don Juan, era l'unica componente del gruppo che mi prodigava cure e attenzioni fisiche e cercava di spiegarmi quanto stava accadendo. Mi disse



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