Le bugie che deludono. Menzogna e vita quotidiana by Carlo Scovino

Le bugie che deludono. Menzogna e vita quotidiana by Carlo Scovino

autore:Carlo Scovino [Scovino, Carlo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Rogas
pubblicato: 2020-12-14T23:00:00+00:00


[1] La Society for Psychical Research è un’organizzazione con base nel Regno Unito, il cui scopo è quello di studiare gli eventi e le capacità paranormali, promuovendo ricerche in questo settore, e di esaminare presunti fenomeni paranormali in modo imparziale.

Capitolo IV

Due storie a confronto

La parte di questo testo è stata quella più difficile da scrivere.

L’idea di scrivere un libro sulle bugie è nata da alcuni fatti realmente accaduti alcuni anni fa. Tra l’amarezza e la delusione da elaborare, la morte di mia madre e la fragile salute di uno dei miei fratelli, le presentazioni di un mio precedente saggio, la mia attività professionale. Alla fine sono trascorsi quasi due anni. Forse avevo bisogno di tutto questo tempo per decidermi a scrivere, e come mi è già accaduto altre volte i “frammenti” di questo libro già esistevano dentro di me.

Non volevo raccontare le mie vicende private, ma volevo trarre spunto da quanto mi era accaduto per poter avviare alcune riflessioni su un argomento che mi sembra attraversi in vario modo e a diverse latitudini questa fase storica e tutti gli esseri umani nel loro desiderio di relazionarsi con l’altro da sé.

Non che prima non esistessero persone che mentissero, ma oggi la bugia ha visto una crescita esponenziale anche grazie allo sviluppo di molteplici realtà virtuali che consentono alle persone una maggiore disinvoltura nell’utilizzo della menzogna (molto di più in maniera consapevole) come uno dei diffusi “strumenti” di comunicazione a tutti i livelli: politico, relazionale ecc.

Per poter iniziare a scrivere la prima storia, dalla quale ho ricavato il titolo di questo libro, è necessario fornire al lettore alcune informazioni di carattere generale.

Durante l’estate di circa due anni conobbi Marco: avevamo in comune la stessa professione, un percorso intellettuale con alcune similitudini e ci piacevamo. Lui cercava di cauterizzare le sue ferite d’amore (una storia che era durata un decennio e che a suo dire era terminata da un anno, anche se il suo partner continuava a vivere nella casa di sua proprietà, ognuno impegnato in percorsi diversi) e io ero interessato a frequentare qualcuno che non sparisse dopo il primo incontro.

Lui a più riprese mi disse che gli piacevo molto, e nell’arco del tempo in cui ci siamo frequentati (quattro mesi, otto incontri, sempre a casa mia) almeno tre volte aveva disatteso gli appuntamenti concordati insieme (“… è morta la vicina di casa”, “… ho il raffreddore”, “… ma io avevo capito che non ci saremmo incontrati…”). L’ultima volta fu abbastanza amara e deludente: dopo aver concordato che avremmo festeggiato il suo compleanno e il mio onomastico la prima domenica di novembre, la stessa mattina alle 11 mi inviò un Whatsapp in cui mi comunicava che non sarebbe venuto a pranzo. Poco dopo gli telefonai, e dopo qualche insistenza gli chiesi la ragione di questa ennesima cancellazione di incontro. La risposta fu “non posso venire da te perché devo fare i mestieri”. In molte parti della Lombardia con questa espressione si intende far le pulizie di casa. Questo episodio fu illuminante perché mi diede la possibilità di capire che io per lui valevo molto poco.



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