Le Cose. Una storia degli anni Sessanta by Georges Perec

Le Cose. Una storia degli anni Sessanta by Georges Perec

autore:Georges Perec [Perec, Georges]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: archivio ladri di biblioteche
editore: Grizli777
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Non avrebbero saputo dire esattamente che cosa fosse mutato con la fine della guerra. A lungo parve loro che l'unica impressione che potevano provare fosse quella di un compimento, di una fine, di una conclusione. Non un happy end, non un colpo di scena, ma anzi una fine languente, malinconica, che lasciava dietro di sé un senso di vuoto, di amarezza, che annegava nell'ombra di ricordi. Un po' di tempo era trascorso, era fuggito; un'età era passata; era ritornata la pace, una pace che non avevano mai conosciuta; la guerra era finita. Di colpo sette anni precipitavano nel passato: i loro anni di studenti, gli anni degli incontri, i migliori anni della loro vita.

Forse non era cambiato nulla. Capitava loro di affacciarsi ancora alla finestra, di guardare il cortile, i giardinetti, l'ippocastano, di ascoltare il canto degli uccelli. Altri libri, altri dischi erano venuti ad accumularsi nelle scansie pericolanti. La puntina del grammofono cominciava a logorarsi.

Il loro lavoro era sempre lo stesso: rifacevano le stesse interviste di tre anni prima: Come si rade? Lei si lucida le scarpe? Avevano visto e rivisto dei film, compiuto alcuni viaggi, scoperto nuovi ristoranti. Avevano comperato camicie e scarpe, maglioni e gonne, piatti, lenzuola, inezie varie.

Quel che c'era di nuovo era tanto insidioso, tanto evanescente, tanto legato alla loro unica storia, ai loro sogni.

Erano stanchi. Erano invecchiati, sì. Avevano l'impressione, a volte, di non avere ancora cominciato a vivere. Ma sempre più la vita che conducevano pareva loro fragile, effimera, e si sentivano senza forze, come se l'attesa, l'imbarazzo, le ristrettezze li avessero logorati, come se tutto fosse stato naturale: i desideri insoddisfatti, le gioie imperfette, il tempo perso.

Talvolta avrebbero voluto che tutto durasse, che nulla mutasse. Sarebbe bastato lasciarsi andare. La loro vita li avrebbe cullati. Si sarebbe estesa nel corso dei mesi, degli anni, senza cambiare, quasi, senza mai reprimerli. Sarebbe stata la serie armoniosa dei giorni e delle notti, un quasi impercettibile modulato, l'incessante ripresa degli stessi temi, una felicità perpetua, un sapore continuo che nessuno sconvolgimento, nessun tragico evento, nessuna peripezia avrebbe rimesso in causa.

Altre volte non ne potevano più. Volevano battersi e vincere. Volevano lottare, conquistare la loro felicità. Ma come lottare? Contro chi? Contro che? Vivevano in uno strano mondo cangiante, il variopinto universo della civiltà mercantile, le prigioni dell'abbondanza, gli affascinanti tranelli della felicità.

Dov'erano i pericoli? Dove le minacce? Milioni di uomini si sono battuti, e si stanno ancora battendo, per il pane. Jérome e Sylvie non credevano certo che si potesse lottare per i divani Chesterfield. Eppure sarebbe stata proprio questa la parola d'ordine che li avrebbe più facilmente mobilitati. Nulla li riguardava - così pensavano - nei programmi, nei piani: s'infischiavano delle pensioni anticipate, delle vacanze più lunghe, dei pasti di mezzogiorno gratuiti, delle settimane di trenta ore. Volevano la sovrabbondanza; sognavano le platines

Clément, le spiagge deserte riservate a loro, i giri del mondo, gli alberghi di lusso.

Il nemico era invisibile. O piuttosto era in loro, li aveva contaminati, infettati, devastati. Erano gli zimbelli della farsa: essermi docili, fedeli riflessi di un mondo che li canzonava.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.