Le dieci chiavi di Leonardo by Luca Arnaù

Le dieci chiavi di Leonardo by Luca Arnaù

autore:Luca Arnaù [Arnaù, Luca]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2021-06-22T22:00:00+00:00


Capitolo XXII

14 aprile

Palagio Novo, studio del podestà Carlo Caracciolo

Non era stato facile ottenere udienza dal podestà Caracciolo. Il magistrato aveva fatto sapere di essere impegnato in importanti incontri di governo e li aveva ricevuti solo in serata, pregandoli di raggiungerlo a Palagio Novo dove si trovava per incontrare Sua Signoria. Ma, come Lapo Caperna aveva anticipato e come Leonardo aveva immaginato, il giudice partenopeo non aveva certo accettato di schierarsi dalla loro parte nella corsa contro il tempo per salvare la vita al chierico Tebaldo. Si era limitato a grattarsi il cuoio capelluto sotto la parrucca con le mani guantate di nero, si era aggiustato vezzosamente le lenti che portava sugli occhi e aveva scosso la testa. «Mio buon mastro da Vinci credo che le vostre deduzioni abbiano qualcosa di fenomenale. Ma permettetemi di dirvi che, anche le prove su cui si basa la condanna emessa dal podestà Malagutti hanno una loro logicità e solidità processuale: quel ragazzo è stato preso sul fatto, a pochi passi dal cadavere dilaniato di quella povera monaca, con le mani completamente lorde del suo sangue. E la sua ammissione di colpa è stata fatta davanti a moltissimi testimoni». Leonardo provò a interrompere la sua requisitoria: «Ma vi ho detto del legame peccaminoso che univa il chierico alla povera suor Maria. Vi ho raccontato del bambino».

«Sì, ho ascoltato la vostra storia d’amore degna delle rime del poeta certaldese, quel licenzioso Giovanni Boccaccio. Ma lasciate che io vi dica che qui la vostra razionale lucidità sembra essersi persa: la vostra è una ricostruzione che si basa su poche frasi strappate alla compagna di stanza della defunta, in cui per altro è più quello che non si dice che quello che si dice. E sulla scoperta della gravidanza della nostra sfortunata quanto lussuriosa monaca. Se anche fosse vero che il bambino appartiene all’Acciaroli, questa potrebbe essere la causa scatenante del delitto. La donna gli ha confessato di aspettare un figlio e lui, in preda al terrore e alla vergogna per lo scandalo che stava per abbattersi sulla sua vita, l’ha uccisa. E probabilmente ha fatto lo stesso con il neonato, liberandosi di una così scomoda presenza. Fidatevi, mastro da Vinci, la condanna del mio collega Malagutti è tutt’altro che campata in aria».

A stento, dopo lunghe ed estenuanti discussioni, Leonardo aveva strappato al podestà napoletano il permesso di visitare il condannato prima che venisse condotto al patibolo: «Darò ordine alle guardie di farvi entrare nella cappella del Bargello e chiederò ai neri della Compagnia di lasciarvi parlare con quel ragazzo per il tempo di una decina di rosario. Ma poi dovrete andare via senza opporre resistenza alcuna. O verrete punito insieme a lui!». Di più non era stato possibile ottenere. Il giudice Caracciolo li aveva accompagnati alla porta senza troppi complimenti e congedati così su due piedi. Leonardo, sempre seguito dal fedele Bencio, non aveva potuto far altro che salutare con un inchino il podestà e dirigersi più velocemente possibile verso le tetre mura del Bargello.

La notte stava ormai scendendo su Firenze.



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