Le dotte puttane by Virginie Despentes

Le dotte puttane by Virginie Despentes

autore:Virginie Despentes [Despentes, Virginie]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Fandango Libri
pubblicato: 2022-08-29T22:00:00+00:00


Ore 3:30

“La trascinava così in basso che di più non si può, la trattava da troia. E io alla fine sono scoppiato, non lo potevo permettere. Ma lei lo sa, che non avevo scelta.”

Eravamo seduti sul sedile posteriore davanti al Checking e tutti gli altri erano tornati a casa, ma Saïd mi aveva trattenuto per la manica, voleva parlare.

All’inizio l’avevo presa male, lo aspettavo al varco, ero convinta che voleva toccarmi. Poi mi sono resa conto che lui non ci pensava neanche, piano piano mi sono staccata dalla portiera, mi sono seduta più comoda. Ma comunque mi dava fastidio, di essere sola con un ragazzo.

Parlava guardando in alto, la testa rovesciata all’indietro, gli occhi brillavano inquieti, frugavano nel buio della strada come se si aspettassero che apparisse qualcosa, qualcosa di tranquillizzante.

“Di certo c’è un rapporto fra lui e la morte di Stef e Lola, è per questo che lei è scomparsa, ma lei non ne vuole sapere. Non cerca nemmeno di difendersi.”

Ha tirato un gran pugno contro il vetro, poi si è ripreso e si è piegato su di sé, come se stesse lottando con un’idea e cercasse di soffocarla dentro. Ho chiesto:

“Stai parlando della Regina Madre?”.

Per far vedere che cercavo di seguire, e per dire qualcosa, perché se avessi proposto: “Dai, vieni a ballare, ti schiarirà le idee”, come avrei avuto voglia, non sarebbe sembrato pertinente. Lui si è lasciato andare contro il sedile, ha proclamato con forza:

“Quel figlio di puttana si era insediato in casa sua. Quando c’ero io, la trattava male, la toccava davanti a me. Per farmi vedere che lei non reagiva. E lei era imbarazzata, ma lo lasciava fare. Ogni volta che andavo da lei, ci trovavo questo tizio, sempre sballato, che la trattava da troia. Batteva cassa con lei, davanti a me, apposta, le diceva: ‘Portami questo, portami quello’ e ‘No, non va bene, portami quest’altro’, oppure ‘Questa roba fa schifo, mi prendi per il culo?’. Quando ho incontrato Stef e Lola, ho capito che anche loro lo cercavano. Non capisco cosa gli fa... La Regina Madre, Stef, Lola, Mireille... Come se le avesse stregate”.

“Le chiava, e a quanto pare lo fa più che bene. Lo hai mai picchiato?”

“Un giorno sono passato a casa sua, e lui mi rompeva le balle, ‘Perché non gliel’hai mai messo dentro? Stai tutto il tempo tappato qui, perché non la chiavi? Ti dà fastidio che lo faccio io, quello che ci vuole? Ti dà fastidio quando pensi a come sbraita quando la scopo? Vorrei che tu la vedessi, credo che non ti immagini come le piace l’uccello. Idem per la piccola Stef, può fare tanto la sdegnosa, ma si mette in ginocchio che bisogna vederla, ti assicuro... Idem per tutte, in effetti’. E io l’ho massacrato, lui e gli stronzi come lui, gli ho gonfiato la faccia. L’ho lasciato a terra, svenuto, ma prima l’ho avvertito che se non se la squagliava, tornavo a dargli il resto. Allora lei mi ha fatto una scena mostruosa, sosteneva che



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