Le due città (BUR) by Charles Dickens

autore:Charles Dickens [Dickens, Charles]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Rizzoli
pubblicato: 2012-10-30T23:00:00+00:00

17

UNA SERA

Giammai il sole calò più splendido sul tranquillo angolo di Soho come in quella memorabile sera in cui il dottore e sua figlia sedevano insieme sotto il platano. Giammai la luna sorse con più mite splendore sulla grande Londra come la sera in cui li trovò ancora seduti sotto l’albero e illuminò il loro viso fra le tremule foglie.

Lucie doveva sposarsi l’indomani. Aveva riserbato a suo padre quell’ultima sera, e se ne stavano accanto, soli, sotto il platano.

«Sei contento, babbo mio caro?»

«Tanto, bambina mia.»

Avevano parlato poco, quantunque fossero lì da molto tempo. Anche quando c’era luce bastante per leggere e cucire, non si era occupata del suo solito lavoro, non aveva letto per suo padre. Aveva fatto l’una e l’altra cosa mentre sedeva al suo fianco sotto l’albero, più e più volte, ma quella sera non era come le altre, e nulla al mondo poteva far sì che lo fosse.

«Sono tanto felice stasera, babbo caro. Sono profondamente felice nell’amore di cui il Cielo mi ha benedetta; il mio amore per Charles, l’amore di Charles per me. Ma se la mia vita non ti fosse consacrata lo stesso, se il mio matrimonio dovesse separarci sia pure di poche strade, sarei più infelice e mi sentirei più colpevole di quanto non sappia dirti. Anche così...»

Anche così, non riusciva a dominare la voce. Nella mesta luce lunare, gli buttò le braccia al collo e gli appoggiò il capo sul petto; nella luce lunare che è sempre mesta, come lo è la luce stessa del sole, come la luce che si chiama vita, quando viene e quando se ne va.

«Mio carissimo! Puoi dirmi, un’ultima volta, di essere sicuro che nessun mio nuovo affetto, nessun mio nuovo dovere, s’interporrà mai fra noi? Io lo so bene, ma lo sai anche tu? Ne sei proprio sicuro in cuor tuo?»

Il padre rispose, con una gaia fermezza d’espressione che non poteva essere simulata:

«Sicurissimo, tesoro mio! Anzi,» aggiunse baciandola teneramente «l’avvenire è più luminoso, Lucie, visto attraverso il tuo matrimonio, di quanto non sarebbe stato, di quanto non sia mai stato senza di esso».

«Se potessi sperare davvero una cosa simile, babbo...»

«Credilo, amor mio! È proprio così. Pensa, mia cara, quanto è naturale e semplice che sia così. Tu, giovane e devota, non puoi capire appieno la mia ansia al pensiero che la tua vita andasse perduta...»

Ella si alzò la mano di lui alle labbra, ma egli gliela prese fra le sue e ripeté la parola.

«Perduta, sì, bambina mia, perduta e deviata dal naturale ordine delle cose, per colpa mia. Il tuo slancio generoso non può comprendere appieno quanto i miei pensieri abbiano insistito su questo; ma chiediti almeno: come potrebbe essere perfetta la mia felicità, se la tua fosse incompleta?»

«Se non avessi conosciuto Charles, babbo, sarei stata pienamente felice con te.»

Egli sorrise all’inconscia confessione che sarebbe stata infelice senza Charles, avendolo conosciuto, e replicò:

«Bambina mia, l’hai conosciuto, ed è Charles. Se non fosse stato Charles, sarebbe stato un altro. E se non vi fosse stato nessun altro, io

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